Il modo meno efficiente di fare una raccolta di capitali in crowdfunding è considerarla un’operazione straordinaria, noiosa ma necessaria. Quello più efficiente è rendere la raccolta di capitali un asset aziendale.
Le imprese sono abituate a considerare la raccolta di capitali come un’attività extra da svolgere in alcune fasi della vita di una società per garantirne la sopravvivenza e la crescita. Quando poi si parla di raccolta di capitali attraverso strumenti di finanza alternativa come il crowdfunding, l’operazione è considerata ancora più straordinaria e occasionale.
Abbracciare davvero la rivoluzione della finanza alternativa e coglierne tutte le opportunità, invece, significa rendere sistematica la raccolta di capitali, come se fosse una nuova linea di business oppure una funzione aziendale. Così come nel tuo team c’è almeno una persona per ogni funzione, quando non un ufficio intero dedicato, anche per la raccolta di capitali deve essere lo stesso: devi avere una persona o un reparto fisso che si occupa specificamente di raccolta di capitali.
I vantaggi della raccolta di capitali come asset
I vantaggi di rendere sistematica la raccolta di capitali in crowdfunding possono essere suddivisi in due campi di efficacia: finanziario e di business.
Dal punto di vista finanziario, il crowdfunding ha quattro evidenti vantaggi principali per una società:
- possibilità di evitare il debito, riducendo così il rischio di default o insolvenza rispetto al finanziamento bancario o altri tipi di finanziamento tradizionale.
- Possibilità di mantenere il controllo sulla propria attività, evitando di dover cedere la governance a terzi, come succede per esempio con fondi di investimento o business angels.
- Incentivi fiscali per gli investitori che possono portare in detrazione l’investimento se fatto in società innovative.
- Possibilità di reinvestire immediatamente il capitale raccolto creando quindi un volano per far aumentare il valore dell’azienda.
Mentre i vantaggi finanziari possono apparire immediatamente intuitivi, quelli più genericamente di business sono meno scontati e più capillari:
- fare una grande e innovativa campagna marketing.
- Coinvolgere i clienti con un angolo di attacco diverso dal solito (proposta, leve e comunicazione diverse).
- Scarsa o nulla competizione, perché è difficile che un competitor stia raccogliendo in crowdfunding nello stesso momento.
- Trasformazione del modello di business con l’aggiunta di nuovi prodotti, che siano i rendimenti nel caso del lending crowdfunding oppure le quote aziendali nel caso dell’equity crowdfunding.
- Miglioramento del processo di delivery di offerte complesse (per esempio consulenze o progetti ad hoc), che diventano più immediate grazie all’investimento sul portale;
- Miglioramento del Loan To Value (LTV) dei clienti, abbassando il rischio dell’investimento.
- Aumento del commitment dei clienti che diventano anche investitori.
Tutti questi vantaggi portano a una crescita solida e continuata nel tempo dell’azienda se vengono continuamente alimentati dalla raccolta di capitali in crowdfunding resa asset, anche perché si instaura un circolo virtuoso in cui gli effetti delle attività di raccolta si traducono in una maggiore attrattività verso nuovi finanziatori e il gioco ricomincia.
Con una singola campagna di crowdfunding di successo sicuramente si ottengono lo stesso questi risultati, ma in scala inferiore e con un grande spreco di margine.
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Come rendere la raccolta di capitali un asset aziendale
Non c’è un solo modo per farlo: il bello del crowdfunding è che offre tanti strumenti possibili che si possono combinare in maniera differente per sostenere la crescita aziendale e poi monetizzare questa crescita. Noi li chiamiamo gli 8 pilastri della raccolta di capitali e sono equity crowdfunding, Strumenti Finanziari Partecipativi, lending crowdfunding, reward crowdfunding, real estate crowdfunding, Crowdfunding listing, Initial Decentralized Exchange Offering e Security Token Offering.
Alcuni esempi che provengono dall’esperienza dei nostri clienti:
- Alpha Mobility in seguito a una massiccia attività di marketing ha abbinato equity crowdfunding e reward crowdfunding per proporre ai nuovi clienti e al target di interessati raggiunto offerte uniche (reward) legate al proprio prodotto (colonnine elettriche), trovare altri clienti e contemporaneamente monetizzare la propria crescita vendendo le quote societarie;
- Cam TV ha lanciato una delle prime offerte di Security Token della storia, basata sulla remunerazione degli investitori attraverso i ricavi generati dalla piattaforma, con l’obiettivo di monetizzare gli utenti della piattaforma stessa; l’operazione è stata affiancata dall’ingaggio di nuovi utenti grazie alla vendita di un libro e poi di una serie di altri prodotti a prezzo sempre maggiore per arrivare infine alla proposta dei token;
- Cesynt Advanced Solutions ha condotto una campagna di equity crowdfunding per raccogliere capitali a sostegno della propria crescita, per poi sfruttare una seconda campagna equity per svolgere un’operazione di Crowdlisting® e quotarsi in Borsa, accedendo alla possibilità di raccogliere capitali da terzi in maniera costante;
- Forever Bambù ha applicato alla lettera il concetto di raccolta di capitali sistematica portando a termine con successo 17 campagne di equity crowdfunding in pochi anni e attivando anche una campagna di lending crowdfunding per rimonetizzare i nuovi soci e coinvolgere altri utenti.
Un caso scuola iconico e noto in tutto il mondo è invece quello di BrewDog, birrificio artigianale scozzese nato nel 2007, che sin dal 2008 ha fatto del crowdfunding il suo modello di business. A corto di soldi non solo per crescere, ma anche per sopravvivere, i founder lanciarono Equity for Punks, con l’idea di coinvolgere nel progetto i clienti più fedeli e facendo “equity crowdfunding prima ancora che l’equity crowdfunding esistesse”. Con solo quella prima campagna e un efficace sistema di reward per gli investitori, raccolsero più di mezzo milione di sterline.
Attraverso successive campagne di equity crowdfunding, BrewDog negli anni ha creato una community di oltre 130.000 investitori in tutto il mondo che costituiscono le fondamenta del brand.
Il caso BrewDog è l’esempio limite di come rendere la raccolta di capitali un asset, dotandosi di una struttura finanziaria costruita appositamente per fare crowdfunding e supportata da processi marketing e sales non straordinari, bensì collaudati e integrati pienamente nei normali processi aziendali, fino a diventare automatici. Questo consente di avere una macchina sempre pronta ad attivarsi per alimentare un ciclo di crescita aziendale e monetizzazione del valore generato da quella stessa crescita.
Turbo Crowd si è specializzata nell’ottimizzazione dei processi marketing e sales delle società nell’ottica di integrare la raccolta di capitali in crowdfunding nella struttura aziendale per costruire un percorso di crescita più efficiente.
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