Nella vita la risposta a molte, troppe domande è “dipende”. Lo stesso vale per la domanda “Quanto dura una campagna di crowdfunding?” che dà il titolo a questo articolo. Potremmo, infatti, rispondere semplicemente riportando la durata media delle campagne e i limiti minimi e massimi imposti dalle principali piattaforme, ma sarebbe una risposta incompleta.
Chi vuole lanciare una campagna di crowdfunding e ha bisogno di organizzare il proprio orizzonte temporale deve conoscere tutte le variabili che determinano la durata di una campagna e sapere che l’impegno richiesto dal crowdfunding inizia molto prima e finisce molto dopo la campagna in sé. Per capire l’estensione delle attività che ruotano intorno a questa operazione, si può leggere l’articolo in cui abbiamo approfondito tutti gli step per lanciare una campagna di crowdfunding.
Il primo errore da evitare per scongiurare una campagna di crowdfunding fallimentare è proprio sottostimare il tempo e lo sforzo richiesti. Va sottolineato, infatti, che il crowdfunding non è un’attività marginale da svolgere nei ritagli di tempo, bensì un’operazione da trattare come una vera e propria linea di business aggiuntiva per l’azienda.
La durata media di una campagna di crowdfunding
Partiamo dal dato più certo e definibile. Una campagna di crowdfunding in media dura 45 giorni. Le piattaforme di solito offrono tempistiche che vanno dai 30 ai 90 giorni, anche se alcune possono arrivare fino a 120 giorni.
Le campagne più veloci sono quelle di lending crowdfunding, mentre quelle di equity crowdfunding tendono a essere più lunghe, perché hanno obiettivi economici più alti e perché richiedono un coinvolgimento più impegnativo agli investitori, quindi il processo decisionale è più lento.
Salvo casi particolari, non è molto efficace fare campagne lunghissime, perché è difficile mantenere alta l’attenzione a lungo ed evitare di impantanarsi nell’inerzia dopo l’esaurimento della spinta delle prime due o tre ondate di investimenti. I momenti di inerzia ci sono in quasi ogni campagna, ma diventano secche da cui è difficile navigare via se arrivano dopo due o tre cicli di inerzia-spinta, quando le notizie da comunicare scarseggiano e l’effetto gregge è scemato.
Un’opzione migliore è quella di strutturare la campagna in più periodi d’offerta: si può chiudere la campagna dopo 30 giorni e poi riaprirla successivamente con un nuovo periodo d’offerta di ulteriori 30 giorni, per esempio. Questa strategia è utile per creare nuovamente attesa nel pubblico, coinvolgere gli investitori appena acquisiti nella promozione della campagna, riorganizzare la comunicazione “a fari spenti” e ripartire con maggiore slancio.
I tempi della selezione delle piattaforme di crowdfunding
Per calcolare esattamente il tempo durante il quale l’azienda sarà impegnata per la campagna di crowdfunding, bisogna partire dal momento in cui la campagna è ancora solo un’idea.
Per poter fare crowdfunding, infatti, è necessario presentare il proprio progetto a una piattaforma di crowdfunding autorizzata e superare la selezione. Abbiamo dedicato un articolo ai consigli per superare la selezione delle piattaforme, perciò qui ci soffermeremo solo sulle tempistiche.
Per presentarsi a un portale con una buona probabilità di successo occorre preparare una documentazione dettagliata (business plan, pitch, certificazioni aziendali, bilancio ecc.): questa attività può richiedere circa un mese. Ancora meglio se l’azienda è in grado di presentare anche la dimostrazione che esiste già un pubblico interessato a una potenziale campagna di crowdfunding: per farlo, è necessario spendere del tempo per parlare del progetto al proprio pubblico – se già se ne possiede uno – e raccogliere feedback espliciti.
Questo tempo varierà in base alla reattività della community.
La durata della selezione vera e propria, invece, dipende ovviamente dalla piattaforma: solitamente si riceve il primo feedback entro pochi giorni e, se esso è positivo, una risposta definitiva entro un mese, dopo un’analisi più approfondita.
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Quanto dura una campagna di crowdfunding: le fasi preliminari
Superata la selezione, bisogna dedicare il giusto tempo alla preparazione della cassetta degli attrezzi per la campagna di crowdfunding.
È la fase che noi definiamo Onboarding. In questa fase, se non lo si è ancora fatto, per le campagne equity è necessario apportare le eventuali modifiche allo statuto societario per definire le condizioni offerte agli investitori e produrre l’aumento di capitale e il documento d’offerta presso il notaio.
Per tutti i tipi di crowdfunding, questa è la fase di preparazione dei materiali di comunicazione, dei canali di comunicazione e dei software di gestione e automazione dei processi marketing e sales. È qui che si costruiscono anche i reward da proporre come fondamentali leve per l’investimento.
La durata della fase di onboarding può variare tra le 2 e le 5 settimane, a seconda del livello di partenza dell’azienda.
L’altra fase preliminare è quella che noi definiamo Precrowd, ed è cruciale per la buona riuscita della campagna. In questa fase si avvia tutta l’operatività preparata in precedenza, iniziando a promuovere e comunicare il progetto e a interagire con i potenziali investitori proprio come se la campagna fosse già iniziata. L’unica differenza è che non si possono ancora raccogliere soldi, ma si raccolgono invece manifestazioni di interesse.
La durata della fase di Precrowd è estremamente variabile ed è fondamentale che non sia ancorata a un limite fisso: deve durare il necessario per raccogliere sufficienti manifestazioni di interesse per lanciare la campagna con una nutrita base di investitori già certa. Ogni azienda e ogni progetto sono a sé: con una community già solida e coinvolta e un team esperto a disposizione è possibile concludere il precrowd in poche settimane, mentre per chi parte da zero e ha poche risorse possono volerci anche mesi.
La durata del post-campagna
Quando si chiude una campagna con successo, è il momento di festeggiare. Ma non significa che la campagna di crowdfunding sia davvero finita! Nella stima di quanto dura una campagna di crowdfunding bisogna considerare anche le attività post-campagna.
Innanzitutto, è necessario attendere la conferma di tutte le sottoscrizioni dopo il periodo del diritto di recesso. Poi, la piattaforma dovrà inoltrare le informazioni alla banca dove è stato aperto il conto vincolato per raccogliere il capitale: ci saranno dei tempi tecnici per lo svincolo. Anche la parte più tecnica delle comunicazioni agli investitori, relativa alle quote spettanti a ciascun investitore in base al capitale versato, viene solitamente gestita dalla piattaforma che ha ospitato la campagna.
L’azienda, dal canto suo, deve depositare in Camera di Commercio l’elenco dei nuovi soci e preparare le comunicazioni post-campagna. Tutti i passaggi burocratici descritti finora possono richiedere fino a circa un mese, mentre la comunicazione post-campagna può durare all’infinito!
La parte fondamentale della comunicazione agli investitori è quella dei primi mesi dopo la campagna: i messaggi di ringraziamento, gli obiettivi da realizzare con il capitale raccolto, la realizzazione passo passo di tali obiettivi. Per rendere davvero proficuo il lavoro fatto con la campagna e profittevole la community così creata, però, bisogna curare la comunicazione a lungo termine, coltivando i rapporti con gli investitori in modo da renderli un asset per tutti i futuri progetti dell’azienda (tra cui le successive campagne di crowdfunding!).
In conclusione, una risposta davvero utile nel concreto alla domanda “quanto dura una campagna di crowdfunding?” è: da qualche mese a un anno, per poi continuare a coltivarne i risultati per sempre.
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