Equity crowdfunding e lending crowdfunding sono le due principali tipologie di crowdfunding oggi disponibili per le imprese che vogliano raccogliere capitale con la finanza alternativa. Per start up e PMI in particolare, infatti, è diventato sempre più difficile accedere al credito dalle fonti tradizionali quali il prestito bancario: il crowdfunding, invece, è alla portata di (quasi) tutti. Ma bisogna conoscerlo, perciò è importante innanzitutto sapere la differenza fra le due tipologie più diffuse per capire quale fa al caso proprio.
Con entrambi gli strumenti un’impresa può raccogliere capitale per lo sviluppo dei propri progetti di business attirando investitori su un portale online che ospita la sua campagna di crowdfunding.
Ciò che cambia fra equity e lending crowdfunding riguarda soprattutto il tipo di contratto che si instaura fra la società che promuove la campagna e gli investitori, e quindi la natura del capitale raccolto. Per comprendere bene questa differenza, analizziamo nel dettaglio ciascuna delle due modalità.
Equity crowdfunding: cos’è
Fare una campagna di equity crowdfunding significa raccogliere capitale di rischio: gli investitori acquistano quote di partecipazione della società offerente, in misura proporzionale all’entità del capitale investito. Diventano quindi veri e propri soci dell’azienda e acquisiscono i relativi diritti amministrativi e patrimoniali. Potranno partecipare alle assemblee, con potere decisionale proporzionato alla propria quota, e al momento della distribuzione degli utili (oppure in caso di exit, fusioni, cessioni) avranno diritto alla loro parte.
Le campagne di equity crowdfunding durano di solito diversi mesi e hanno obiettivi economici piuttosto elevati. Il regolamento Consob per questa tipologia di crowdfunding, inoltre, prevede che almeno un investitore professionale o assimilato sottoscriva una quota pari al 5% o al 3%, perché la campagna sia valida. A partire dalla fine del 2023, però, entrerà in vigore il Regolamento UE sul Crowdfunding, che sostituirà le diverse normative nazionali dei singoli Stati membri e imporrà nuove norme sia per l’equity sia per il lending crowdfunding, molte delle quali comuni.
Inizialmente l’equity crowdfunding era uno strumento riservato solo alle start up, poi è stato esteso anche alle PMI innovative e infine a tutte le PMI.
Lending crowdfunding: cos’è
Una campagna di lending crowdfunding è assimilabile a un prestito: la società offerente raccoglie denaro in prestito dagli investitori e dovrà restituirlo con gli interessi in base a tassi e tempi prestabiliti. Il contratto che regola questo rapporto è infatti il contratto di mutuo. Il vantaggio per l’impresa è la possibilità di ottenere liquidità in tempi brevi: una campagna di lending crowdfunding ha di solito una durata breve e molta meno burocrazia rispetto alla richiesta di un prestito in banca.
Per questo motivo, il lending crowdfunding è molto gettonato nel settore immobiliare: ci sono piattaforme specializzate solo nel real estate crowdfunding, che è una delle tipologie con le cifre in maggiore crescita.
Vuoi approfondire direttamente con i nostri esperti di crowdfunding l’argomento di cui stai leggendo?
Turbo Crowd può rivelarti tutti i trucchi del mestiere del crowdfunding, illustrarti le opportunità di raccolta di capitali a tua disposizione e fornirti supporto pratico per realizzare una campagna di crowdfunding di successo.
Equity crowdfunding e lending crowdfunding: differenze e punti in comune
Alla luce delle descrizioni appena viste, la principale differenza fra equity crowdfunding e lending crowdfunding risiede nel fatto che nel primo caso si vendono quote societarie e quindi si instaura un rapporto a lungo termine con gli investitori; nel secondo invece si riceve un prestito e quindi il rapporto si esaurisce al termine della campagna.
Ecco le altre differenze più importanti:
- Una campagna equity dura più a lungo di una campagna lending.
- L’equity crowdfunding è riservato a start up e PMI, il lending crowdfunding è aperto a tutte le tipologie di imprese ed è utilizzabile anche dai privati per raccogliere fondi.
- L’equity crowdfunding è stato fino a oggi sottoposto al regolamento Consob, mentre il lending crowdfunding era definito da un documento di Banca d’Italia ma non aveva ancora una normativa specifica e si basava su diverse norme eterogenee.
- In equity crowdfunding si possono raccogliere fino a 8 milioni di euro, in lending crowdfunding fino a 3 milioni di euro.
- L’equity crowdfunding prevede agevolazioni fiscali per gli investitori, il lending ha una tassazione regolare.
- L’equity crowdfunding richiede almeno un investitore professionale, mentre il lending può rivolgersi anche solo a investitori non professionali e ha barriere all’accesso meno rigide, in quanto non prevede l’obbligo di compilazione del questionario di appropriatezza MiFid per verificare la consapevolezza e le competenze dell’investitore.
- L’investimento in equity crowdfunding non prevede garanzie per gli investitori, mentre nel lending crowdfunding l’azienda è tenuta a restituire il prestito con gli interessi secondo gli accordi, altrimenti il portale avvia la procedura di recupero crediti.
- Prima di aprire una campagna di equity crowdfunding è necessario redigere l’atto di aumento di capitale presso un notaio, il lending crowdfunding non lo richiede. Per avviare una campagna lending, infatti, basta redigere il contratto di finanziamento con le condizioni del prestito, che regolano il rapporto tra investitori e impresa proponente.
Alcune di queste differenze, come già accennato, saranno mitigate o eliminate dall’entrata in vigore del Regolamento UE sul crowdfunding, prevista per la fine del 2023 in seguito all’ultima proroga: per esempio, anche l’equity crowdfunding verrà aperto a tutte le tipologie di impresa, a prescindere da dimensioni e fatturato, e anche le piattaforme di lending crowdfunding dovranno avere una specifica autorizzazione per operare, sia in Italia sia all’estero. Inoltre il limite di raccolta per entrambe le tipologie verrà stabilito a 5 milioni di euro e i questionari dovranno essere sottoposti anche agli investitori lending.
Le due modalità hanno però già adesso anche punti in comune:
- Permettono di raccogliere fondi per la propria impresa in modo più facile e veloce rispetto alle fonti di credito tradizionali
- Richiedono il raggiungimento di un obiettivo economico minimo perché la raccolta sia valida
- Richiedono una validazione di idoneità da parte del portale che ospita la campagna
- Sono accessibili anche a investitori con budget limitato
- Richiedono l’elaborazione di un business plan accurato e la produzione di documentazione dettagliata sulla società
- Richiedono uno sforzo di marketing ben strutturato.
In definitiva, quale scegliere fra equity crowdfunding e lending crowdfunding? La risposta, ovviamente, è “dipende”. L’equity crowdfunding è particolarmente indicato per start up e PMI che vogliano lanciare un prodotto, servizio o una nuova linea di business, perché permette di raccogliere un capitale più consistente, crea un rapporto di fidelizzazione con gli investitori, che andranno ad ampliare anche il bacino dei clienti. Il lending crowdfunding, invece, è molto utile in caso di necessità immediata di liquidità.
Hai bisogno di supporto per preparare una campagna di crowdfunding di successo e cercare potenziali investitori per il tuo progetto?
Turbo Crowd può accompagnarti lungo tutto il processo, dall’organizzazione del precrowd fino alla chiusura della raccolta, sviluppando strategie di marketing efficaci e innovative per promuovere nel miglior modo possibile la tua campagna.