- Il crowdfunding oggi: scenario e trend emergenti
- Crescita della domanda di strumenti finanziari alternativi
- Crescita del mercato secondario
- Più PMI tra le società offerenti
- Più qualità e selettività
- Internazionalizzazione delle operazioni
- Verticalizzazione e fusione delle piattaforme
- I settori dominanti: tech in testa
- Nuovi modelli di finanziamento e investimento
- Le prospettive future del crowdfunding: previsioni e direzioni
- Vuoi approfondire direttamente con i nostri esperti di crowdfunding l'argomento di cui stai leggendo?
- Hai bisogno di supporto per preparare una campagna di crowdfunding di successo e cercare potenziali investitori per il tuo progetto?
Il crowdfunding è uno strumento finanziario e strategico per le imprese che è ormai in uso da oltre dieci anni, ma la sua storia è costellata di continue innovazioni e trasformazioni che non sono ancora terminate: si può dire che sia ancora uno strumento sperimentale, con ampio margine di diffusione e affermazione e molteplici possibilità di mutamento normativo e operativo.
Per poterne sfruttare sempre al massimo le potenzialità per le imprese, è utile restare al passo con le novità del mondo del crowdfunding: in questo articolo proponiamo una panoramica dei trend emergenti e delle prospettive per il futuro del crowdfunding.
Il crowdfunding oggi: scenario e trend emergenti
Nel 2024 il mercato globale del crowdfunding è stimato in circa 2 miliardi di dollari, sebbene non ci sia accordo sulla cifra precisa tra le diverse fonti statistiche, a causa delle differenti metodologie di analisi e del differente perimetro del concetto di “crowdfunding” adottato dai vari istituti di ricerca. Questa discrepanza è la spia di un settore ancora in fase di consolidamento e standardizzazione. Emerge però un generale consenso su una tendenza di crescita nel medio-lungo termine.
Il primo e più avanzato mercato del crowdfunding è quello USA, con l’Europa che segue da vicino, più lenta nell’accogliere e nell’implementare le innovazioni ma decisa a fare importanti passi avanti grazie al Regolamento ECSP.
La crescita più decisa riguarda il lending crowdfunding, mentre più debole è quella dell’equity crowdfunding, che per esempio in Italia ha registrato un continuo calo negli ultimi anni e in Europa è rimasto stabile.
Analizziamo ora i principali trend emergenti dallo scenario attuale del crowdfunding, che rappresentano una traccia importante per disegnare il futuro di questo strumento finanziario e di marketing.
Crescita della domanda di strumenti finanziari alternativi
Le imprese manifestano l’esigenza di una maggiore flessibilità nell’accesso ai capitali e chiedono sempre di più opzioni di finanziamento al di fuori del sistema finanziario tradizionale, più adatte ad aziende giovani, altamente digitalizzate e desiderose di sperimentare modelli di business innovativi. In generale, la crescente difficoltà di ottenere fondi dalle istituzioni di credito tradizionali ha fatto emergere la richiesta di una maggiore democratizzazione dell’accesso ai capitali.
Dall’altro lato, a loro volta stanno crescendo i piccoli investitori che investono in autonomia e sono sempre più interessati a strumenti di investimento alternativi.
Il crowdfunding rappresenta una possibile risposta per entrambe queste esigenze, all’interno di un più ampio quadro di strumenti finanziari alternativi e di inclusione finanziaria.
Crescita del mercato secondario
La questione del mercato secondario è sempre stata cruciale e critica per gli investitori in crowdfunding, specificamente per l’equity crowdfunding. Al punto che perfino i legislatori hanno sottolineato la necessità di lavorare per costruire e rendere accessibile un mercato secondario per offrire un servizio completo e sicuro agli investitori.
Le piattaforme stanno lentamente prendendo atto di questa necessità e stanno iniziando a integrare nei propri portali bacheche per il mercato secondario. Queste ultime nascono anche all’esterno delle piattaforme che ospitano le campagne, come servizio offerto da terzi: in Italia non è ancora un fenomeno diffuso ma a livello internazionale si sta sperimentando.
È un passaggio cruciale per eliminare un ostacolo che genera le riserve di molti investitori nei confronti del crowdfunding.
Più PMI tra le società offerenti
Il profilo delle aziende che utilizzano il crowdfunding si sta diversificando: accanto alle startup early-stage, cresce il numero di PMI mature e scale-up che scelgono questa modalità per finanziare nuove linee di prodotto, espandersi su nuovi mercati o rafforzare la propria immagine.
Come abbiamo visto nella recente panoramica sul crowdfunding europeo, in Europa addirittura le PMI sono la prima categoria di imprese a fruire del crowdfunding. In Italia, invece, le società che fanno crowdfunding sono per il 60% startup e per la restante parte PMI.
Questo trend deriva da una crescente consapevolezza dei vantaggi di diversificare le fonti di finanziamento e delle potenzialità del crowdfunding come strumento di marketing oltre che di raccolta di capitali.
Più qualità e selettività
Un segnale di maturazione del mercato è la crescita della selettività delle piattaforme di equity e lending crowdfunding e della conseguente qualità delle campagne proposte. L’obiettivo è generare meno campagne ma più performanti, per accrescere la fiducia degli investitori e ottenere anche ticket medi di investimento più alti.
Una maggiore selettività nei confronti delle società offerenti determina maggiori barriere all’ingresso, ma stimola un maggiore impegno nei confronti del crowdfunding, che alcune imprese ancora affrontano senza l’adeguata consapevolezza, e soprattutto genera output di maggiore qualità che si traducono in percorsi di crescita concreti dopo le campagne di crowdfunding. Una delle criticità rilevate soprattutto nell’equity crowdfunding, infatti, è l’elevato tasso di aziende che dopo la campagna non riescono a perseguire i loro progetti di crescita, generando delusione e sfiducia negli investitori.
Internazionalizzazione delle operazioni
Grazie al cosiddetto “passaporto europeo” introdotto dal regolamento ECSP, le piattaforme di crowdfunding possono richiedere di operare in tutta l’Unione Europea e le imprese possono raccogliere fondi oltre il confine del loro singolo Paese. Questo rappresenta un’opportunità concreta per le aziende orientate all’export, alla crescita o all’internazionalizzazione commerciale e offre sia alle piattaforme sia alle aziende l’opportunità di assumere un respiro internazionale che è un motore fondamentale per la competitività.
Il modello europeo di armonizzazione normativa per il crowdfunding, peraltro, ha suscitato interesse anche in regioni, come il Nord America e l’Asia, promuovendo riflessioni che vanno nella direzione di un ecosistema globale del crowdfunding.
La strada, ovviamente, è lunga, perché oltre a una regolamentazione comune, serve un’interpretazione univoca e uniforme della regolamentazione stessa e una rete di operatori del settore pronti a cooperare in totale trasparenza.
Verticalizzazione e fusione delle piattaforme
Le piattaforme di crowdfunding devono affrontare la crescente competizione e l’intensificazione degli obblighi di conformità normativa, che gravano sui bilanci e sulle strutture interne.
Una delle strategie per mantenere il proprio mercato e accrescere i propri margini è la verticalizzazione: stanno emergendo portali di crowdfunding specializzati per settore (green, real estate, tech, agroalimentare ecc.). Questo favorisce una maggiore sintonia tra progetto e pubblico target, aumenta l’efficacia della raccolta, rafforza il brand della piattaforma e il posizionamento solido in una nicchia di mercato specifica.
Questa verticalizzazione si accompagna a un fenomeno di segno solo in parte opposto: per far fronte alla concorrenza e ai costi di conformità normativa, le piattaforme si stanno rendendo conto che la frammentazione in tante piccole realtà non è una strada percorribile, quindi si stanno verificando processi di fusione e acquisizione. Si può immaginare una tendenza alla costruzione di grandi piattaforme suddivise al loro interno in divisioni verticali su specifici settori economici e/o specifiche tipologie di crowdfunding.
In Europa l’entrata in vigore del Regolamento ECSP ha costretto molte piattaforme a chiudere o sospendere l’attività proprio per l’impossibilità di adeguarsi alle nuove norme e questo ha stimolato il fenomeno di acquisizione e fusione appena descritto, un processo che è ancora in corso e dagli esiti ancora incerti.
I settori dominanti: tech in testa
I settori più attivi nel crowdfunding e che contemporaneamente ottengono più successo sono tutti quelli basati sull’innovazione tecnologica in primis.
Altri settori dominanti sono:
- immobiliare
- energie rinnovabili
- impact investing
- healthcare
- agroalimentare.
Nuovi modelli di finanziamento e investimento
Il crowdfunding sta sperimentando forme di ibridazione e integrazione con altre forme di finanziamento e investimento e si sta declinando anche al proprio interno in nuove modalità di raccolta di capitali.
- Il modello statunitense del SAFE come strumento di investimento ibrido tra equity e lending, altamente personalizzabile, che in Italia è stato assimilato per lo più nella forma degli Strumenti Finanziari Partecipativi a livello normativo.
- La raccolta di capitali in crowdfunding su reti blockchain con la tokenizzazione degli asset (Utility Token Offering, Security Token Offering, DAO)
- Minibond per la raccolta di capitale di debito di PMI anche non quotate
- Ibridazioni tra crowdfunding e modelli di club deal e syndication.
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Le prospettive future del crowdfunding: previsioni e direzioni
Standardizzazione e concentrazione
La regolamentazione europea ha elevato gli standard del settore e si prevede che farà da modello per altri mercati nel mondo. La trasparenza richiesta alle piattaforme, l’obbligo di classificazione degli investitori e la maggiore vigilanza da parte delle autorità contribuiranno a rafforzare la fiducia degli stakeholder e ad affermare modelli standardizzati di crowdfunding come strumenti finanziari pienamente riconosciuti nel settore.
Questo si tradurrà anche probabilmente in una maggiore concentrazione della fornitura di servizi di crowdfunding in pochi grandi player anziché in una costellazione di piccole piattaforme come quella attuale.
Modelli di piattaforma come servizio
Le piattaforme di crowdfunding, oltre a portare avanti i trend di fusione che abbiamo già descritto, saranno sempre più integrate con acceleratori, incubatori e club di investitori, per ampliare le loro attività e fornire alle imprese sempre più servizi, accelerando il time-to-market delle startup. Poiché resta escluso per legge dalle competenze delle piattaforme il servizio di marketing per le singole campagne, si prevede che aumenteranno anche le partnership e le collaborazioni con agenzie di consulenza marketing.
Sinergie con la finanza tradizionale
I player della finanza tradizionale hanno già iniziato a guardare con interesse al crowdfunding e ai fornitori di servizi di crowdfunding, tanto che sono già iniziate le acquisizioni e le partnership in questa direzione. La previsione è che questo percorso prosegua parallelamente sui binari delle acquisizioni e su quelli dell’integrazione e della collaborazione. Due esempi sono partnership strategiche con banche per meccanismi di co-finanziamento e accordi con fondi di venture capital per la condivisione di opportunità di investimento.
Non solo: le campagne di crowdfunding – in particolare equity – verranno sempre più utilizzate come primo step per accedere a round di investimento più strutturati, a finanziamenti bancari o a strumenti di finanza agevolata. La validazione di mercato ottenuta con il crowdfunding rafforza la credibilità delle aziende e semplifica l’accesso ad altre fonti di capitale.
Integrazione dell’IA nel crowdfunding
L’intelligenza artificiale sta entrando e continuerà sempre di più a entrare nelle nostre attività quotidiane, e quelle finanziarie non saranno escluse. Nell’ambito del crowdfunding l’IA potrà essere utilizzata dalle piattaforme per:
- efficientare e ottimizzare i processi di valutazione e due diligence delle aziende in fase di selezione, sfruttando algoritmi per l’analisi dei dati per individuare le aziende più affidabili e promettenti;
- analizzare i dati degli investitori per offrire esperienze e proposte di investimento più personalizzate;
- automatizzare alcuni aspetti della gestione delle campagne per ridurre i costi operativi.
Per le società offerenti, invece, l’intelligenza artificiale potrà diventare uno strumento imprescindibile per ottimizzare la creazione di contenuti per la promozione della campagna e per l’analisi dei dati per il targeting e le previsioni di comportamento degli investitori potenziali.
Ma anche dall’altro lato della barricata, quello degli investitori e degli analisti di mercato, l’intelligenza artificiale diventerà uno strumento predittivo per le tendenze di mercato e le previsioni sulle campagne di maggior successo.
Il futuro vedrà un crowdfunding sempre più data-driven.
Integrazione della blockchain nel crowdfunding
La tecnologia blockchain vivrà sempre più forme di integrazione con il crowdfunding, come abbiamo analizzato nel nostro articolo sulla blockchain per il crowdfunding.
Se la strada verso intere campagne di raccolta di capitali basate e gestite su blockchain, come IEO, IDO e DAO, è ancora lunga per via di complicazioni normative e operative, l’integrazione tecnologica invece è una prospettiva del futuro più prossimo.
Per esempio, una funzione della tokenizzazione degli asset che verrà probabilmente sfruttata è quella del frazionamento della proprietà, che consente agli investitori di acquistare piccole quote di asset di alto valore, ampliando l’accesso a investimenti precedentemente illiquidi o riservati a investitori con elevate possibilità di spesa.
Gli smart contracts, invece, potranno automatizzare l’esecuzione di accordi, come il pagamento degli interessi nei prestiti o la distribuzione dei dividendi nell’equity, riducendo costi amministrativi e rischi di controparte.
L’utilizzo di criptovalute per i pagamenti e la creazione di piattaforme di crowdfunding interamente decentralizzate, invece, sono per ora frenati dall’incertezza normativa e dai rischi per la sicurezza, ma non sono esclusi dalle prospettive per il futuro.
Sicuramente il ruolo delle piattaforme di crowdfunding come lo conosciamo ora cambierà.
Impact investing
L’interesse verso progetti sostenibili ha vissuto un’importante crescita negli ultimi anni, ma anche forti frenate dovute alle esitazioni istituzionali nel sostegno alla transizione ecologica. Per entrambi questi motivi, il crowdfunding si confermerà come strumento privilegiato per sostenere progetti di sostenibilità ambientale e sociale e veicolare idee di business con una mission valoriale per intercettare un pubblico sensibile e motivato.
Divario tra tipologie di crowdfunding
Le prospettive per il futuro del crowdfunding vedono un proseguimento della crescita del lending crowdfunding real estate e buone possibilità anche per l’equity in questo settore. Più incerto, invece, il futuro dell’equity crowdfunding generalista, soprattutto quello che coinvolge startup o imprese molto piccole e giovani: tale futuro dipenderà in larga misura dalla capacità delle aziende di dimostrare il beneficio di questo tipo di raccolta di crowdfunding nella crescita successiva o dalla possibilità di offrire maggiori vantaggi agli investitori.
L’andamento dei tassi di interesse e il panorama economico a livello globale hanno influenzato e continueranno a influenzare in futuro la fortuna delle diverse tipologie di crowdfunding. Per esempio, l’aumento dei tassi di interesse ha reso più attrattivi gli investimenti tradizionali e l’incertezza economica globale ha accresciuto la diffidenza verso gli investimenti alternativi di tipo equity, ma un taglio dei tassi di interesse e una stabilizzazione della congiuntura mondiale potrebbe invertire questa tendenza.
Conoscere trend e prospettive per il futuro del crowdfunding è importante per sapere dove guardare per seguire il percorso di questo strumento e cogliere tutte le opportunità che potranno presentarsi, ma è importante restare sempre aggiornati perché parliamo di un settore fluido e soggetto a cambiamenti che possono rivelarsi imprevedibili.
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