Per una startup o una PMI in Italia può essere difficile avere accesso al credito bancario, perché i parametri necessari per avere una buona reputazione creditizia risultano spesso irraggiungibili e le condizioni da rispettare in seguito a un eventuale finanziamento onerose per questi tipi di aziende.
Non è possibile, però, crescere senza finanziamenti. Come uscire dall’impasse? È fondamentale ampliare lo sguardo a tutte le possibili fonti di finanziamento a disposizione di un’impresa, che oggi sono più numerose che mai grazie alla finanza alternativa. Per sostenere in modo efficiente e continuativo la crescita di un’azienda bisogna conoscere e saper sfruttare al momento opportuno tutte queste fonti, in sequenza nelle diverse fasi della vita della società oppure una come presupposto di un’altra, oppure ancora due in contemporanea: è parte della strategia di trasformare la raccolta di capitali in un asset aziendale.
Mixare strumenti di finanza alternativa con canali di finanza tradizionale, per esempio, è una strategia che può facilitare l’accesso a questi ultimi: scopri come il crowdfunding può migliorare la tua reputazione creditizia.
Merito creditizio: cos’è e come si ottiene
Il merito creditizio è un indicatore di valutazione dell’affidabilità di un soggetto che richiede un prestito, che ne misura il rischio di insolvenza. Quando le banche ricevono una richiesta di finanziamento, devono verificare per legge il merito creditizio della società o della persona richiedente per valutare se concedere il finanziamento, e sulla base del rating stabiliscono anche quali condizioni applicare. Le imprese possono essere già in possesso di un rating assegnato da un’agenzia specializzata autorizzata da Banca d’Italia: in quel caso la banca si può rifare a tale rating o decidere di attribuire il proprio.
Il calcolo del merito creditizio è complesso e tiene conto di diversi fattori, sia qualitativi sia quantitativi:
- l’analisi quantitativa consiste nell’esame dettagliato del bilancio aziendale, con particolare attenzione al flusso di cassa e al rapporto tra attività e passività e tra debito e capitale;
- l’analisi qualitativa definisce il quadro generale della società, dal mercato di riferimento, alla forma giuridica, alla posizione concorrenziale, fino alla composizione del management e alla strategia di business;
- l’analisi storica verifica l’andamento dei precedenti e attuali debiti della società, la quantità e l’entità dei debiti aperti, eventuali insolvenze e ritardi nei pagamenti.
Sulla base di questi parametri, si assegna all’azienda un punteggio numerico (credit score) che ne determina l’appartenenza a una delle classi di rating che vanno da AAA a C (dalla più affidabile alla meno affidabile).
Per avere un elevato merito creditizio, quindi, bisogna avere buoni parametri finanziari, non esagerare con il debito, ripagare con puntualità i prestiti, ottemperare a tutti gli altri obblighi finanziari (per esempio il pagamento di bollette e fornitori), garantire i pagamenti dei clienti, monitorare costantemente i flussi di cassa.
Molte delle condizioni elencate sono davvero difficili da raggiungere per una startup, che ha poche metriche, ma anche per aziende più mature. Il crowdfunding può aiutare a migliorare gli indici a cui le banche fanno più attenzione per valutare il merito creditizio.
Migliorare la reputazione creditizia con il reward crowdfunding
Il reward crowdfunding è una modalità di raccolta di capitali che permette di iniziare a vendere anche se il prodotto è ancora solo allo stato di prototipo. Iniziare a vendere significa iniziare ad avere dei numeri: attraverso la campagna di crowdfunding si costruisce una comunità di sostenitori che pagano per il prodotto prima ancora di averlo, quindi generano dei ricavi per l’azienda.
Si ottengono con una stessa operazione sia i clienti sia il capitale necessario per portare a termine la realizzazione e la prima distribuzione del prodotto. Allo stesso tempo, una campagna di reward crowdfunding è un test di mercato, con cui verificare se c’è domanda per quel prodotto e raccogliere feedback su eventuali migliorie possibili. Leggi l’articolo dedicato al reward crowdfunding per approfondirne funzionamento e vantaggi.
Poter dimostrare a una banca che il business funziona perché ci sono persone disposte a pagare per un prodotto, senza nemmeno riceverlo nell’immediato, è una bella spinta per la reputazione creditizia, perché l’istituto di credito saprà che non deve essere il primo a credere nella società che gli sta chiedendo un finanziamento: lo hanno già fatto altri.
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Equity crowdfunding per migliorare il proprio merito creditizio
Anche con una campagna di equity crowdfunding si dimostra alla banca che ci sono già tante persone che credono nelle potenzialità della società. Al punto da volerne diventare soci: con più persone presenti nella compagine societaria, rispetto a solo uno o pochi soci, più persone possono intervenire nel caso si renda necessaria un’iniezione di liquidità e si mitiga il rischio, suddividendolo.
Non solo: una campagna di equity crowdfunding è un aumento di capitale, che nella maggior parte dei casi avviene con sovrapprezzo, per cui le quote sono vendute sul mercato a un valore più alto del valore nominale. Questo sovrapprezzo va a bilancio alla voce “riserva sovrapprezzo azioni” e aumenta il patrimonio della società.
Tra i molti vantaggi di una campagna di equity crowdfunding di successo, dunque, c’è anche un miglioramento del merito creditizio. La reputazione creditizia viene rafforzata dal maggiore capitale a disposizione, da una struttura societaria dalle spalle più larghe, dal riscontro positivo del mercato e dall’uso che la società avrà saputo fare delle risorse materiali e immateriali guadagnate.
Strumenti finanziari partecipativi per migliorare la reputazione creditizia
Abbiamo parlato diffusamente dei vantaggi strategici degli Strumenti Finanziari Partecipativi e del SAFE Agreement.
Dal punto di vista della reputazione creditizia, utilizzare gli SFP offre le stesse migliorie a cui dà accesso l’equity crowdfunding. In più permette di selezionare gli investitori, portando all’interno dell’azienda professionalità utili e acquisendo autorevolezza.
Il capitale raccolto con gli SFP inizialmente è un ibrido tra debito e equity, ma non essendo prevista una clausola di restituzione si iscrive a bilancio senza gravare nella stessa voce dove si inserisce il debito. Perciò non viene considerato nella valutazione dei debiti che la società ha già sulle sue spalle.
Per questo motivo, invece, il lending crowdfunding non torna utile per migliorare la reputazione creditizia: si configura come debito.
Le potenzialità del crowdfunding, come si vede, vanno ben oltre la finanza alternativa, e le banche stesse, infatti, stanno dimostrando interesse per questo strumento, attivando partnership o collaborazioni a vario titolo con le piattaforme o diventando esse stesse proprietarie di portali di crowdfunding (tendenza che è stata rilevata in tutta Europa dall’ultimo European Crowdfunding Market Report).
Per scoprire come sfruttare appieno i vantaggi competitivi del crowdfunding per migliorare i parametri di rating della tua società, approfondisci le varie tipologie di crowdfunding sul nostro blog.
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