Crowdfunding vs finanziamento tradizionale

crowdfunding vs finanziamento tradizionale

La raccolta di capitali è un passaggio fondamentale per il successo di una startup e per la crescita di qualsiasi azienda. Il supporto finanziario è la benzina delle idee e deve essere costante, grazie a una pianificazione strategica dell’approvvigionamento di risorse economiche. Oggi le fonti di finanziamento possono essere tante e diversificate, con una prima suddivisione importante tra finanza alternativa e finanza tradizionale. Vogliamo concentrarci nello specifico su un confronto tra crowdfunding vs finanziamento tradizionale per capire le differenze profonde tra le due modalità di finanziamento e le opportunità che ciascuna può offrire.

Il crowdfunding è emerso come una potente alternativa per le aziende, permettendo di raccogliere capitali direttamente da un ampio pubblico online. Questa modalità non solo facilita l’accesso a finanziamenti, ma crea anche opportunità di marketing e networking. D’altro canto, i finanziamenti tradizionali, come quelli forniti da banche e fondi di venture capital, offrono stabilità e un ammontare garantito di capitale, ma possono essere accompagnati da requisiti severi e complessità burocratiche.

Scopriremo come e quando sfruttare al meglio questi due tipi di fonti di finanziamento e anche come sia possibile un’integrazione fra essi.

Crowdfunding e finanziamento tradizionale a confronto

Il crowdfunding e il finanziamento tradizionale rappresentano due approcci distinti nella raccolta di capitale, entrambi con meccanismi e dinamiche uniche.

La differenza fondamentale consiste nel fatto che equity, lending e reward crowdfunding attingono ai capitali di una moltitudine di investitori, i quali sono per lo più persone comuni, seppure possano essere anche investitori istituzionali o stakeholder dell’azienda; le fonti di finanziamento tradizionali, invece, sono banche, fondi di private equity o venture capital, business angel, altri istituti di credito.

CrowdfundingFinanza tradizionale
DefinizioneRaccolta di capitali da una moltitudine di investitori online.Richiesta di capitali a singoli soggetti istituzionali: banche, venture capital, private equity, business angel.
Tipologie di finanziamentoEquity, debito, pre-acquisto (a seconda del tipo di crowdfunding).Equity o debito.
AccessibilitàPiattaforme online con selezione, requisiti di ingresso accessibili anche a startup e piccole imprese.Requisiti economico-finanziari rigorosi.
Processo di raccoltaPubblicazione del progetto sulla piattaforma, attività di marketing e comunicazione con il pubblico.Richiesta formale, analisi dettagliata da parte dell’istituzione finanziaria, contrattazione delle condizioni.
Ritorno per gli investitoriPremi immediati (reward), partecipazioni societarie o interessi sul prestito o un prodotto a seconda del tipo di campagna (equity, lending, reward).Interessi sul prestito o quote di partecipazione azionarie, eventuali commissioni.
Controllo e autonomiaL’azienda stabilisce le condizioni dell’operazione e mantiene la governance.La banca, il fondo o l’investitore istituzionale stabilisce condizioni per il business e può richiedere un ruolo di controllo e gestione.
RischoAlto: non c’è garanzia di successo.Basso: se il finanziamento viene approvato, l’erogazione dei capitali è tendenzialmente sicura.
Costi e commissioniCommissioni della piattaforma di crowdfunding
Costi di marketing per la promozione della campagna
Interessi (per il lending crowdfunding)
Spese legali
Commissioni 
Costi di amministrazione e gestione
Interessi (per i prestiti)

In generale, da questa tabella possiamo dedurre che il crowdfunding sia una modalità di raccolta di capitali più accessibile e flessibile per le aziende, che implica maggiore autonomia ma anche maggiore rischio e minori capitali, e offre l’opportunità di fare marketing in modo esclusivo e accrescere la brand awareness, acquisire clienti e altri stakeholder.

Le fonti di finanziamento tradizionale, invece, sono spesso di difficile accesso per le startup e le aziende piccole, sono più selettive, impongono condizioni unilateralmente e concedono meno flessibilità, ma forniscono un capitale certo e potenzialmente più consistente. In cambio, però, banche, fondi e business angels acquisiscono una certa influenza nei processi decisionali dell’azienda.

Come sempre, esistono le sfumature: imparare a conoscere gli strumenti serve anche ad acquisire consapevolezza per analizzare le variabili significative in ciascuna situazione specifica.

Crowdfunding: pro e contro

Riassumiamo in questo paragrafo i principali vantaggi e svantaggi della raccolta di capitale online, di cui abbiamo parlato più diffusamente nell’articolo sui pro e contro del crowdfunding.

Vantaggi del crowdfunding

Ampio pubblico: possibilità di raggiungere un vasto pubblico di potenziali investitori. Diventa più facile raccogliere un certo capitale se lo si può suddividere tra tante persone, in modo che ciascuna debba metterne anche solo una piccola parte. 

Accessibilità: il crowdfunding ha democratizzato l’accesso ai capitali, consentendo anche a startup o piccole imprese di ottenere supporto economico pur senza poter offrire un alto livello di garanzie e di merito creditizio.

Flessibilità: esistono diverse tipologie di crowdfunding che consentono alle aziende di configurare la raccolta di capitali in base al proprio modello di business e orizzonte temporale, alle necessità di liquidità e alla disponibilità di risorse. Le condizioni di partecipazione alla campagna di crowdfunding, inoltre, vengono stabilite dall’azienda stessa, entro i limiti normativi.

Opportunità di marketing: il crowdfunding non è solo una modalità di raccolta fondi, ma è anche un potente strumento di marketing. Gli imprenditori possono testare le loro idee sul mercato e ottenere feedback dai potenziali clienti prima del lancio di un prodotto, validare un modello di business oppure fare un’operazione di rebranding o aumentare la propria visibilità e acquisire nuovi clienti e altri contatti utili. 

Costruzione di una community: le campagne di crowdfunding permettono agli imprenditori di creare una community attorno al proprio progetto. Gli investitori diventano sostenitori e ambasciatori del brand, favorendo il passaparola e aumentando la brand awareness. La community diventa un asset permanente per tutte le attività dell’azienda.

Svantaggi del crowdfunding

Incertezza e rischio di fallimento della campagna: fino alla chiusura della campagna, non si ha alcuna certezza sull’ammontare del capitale che si riuscirà a raccogliere, seppure le manifestazioni di interesse possano definire un perimetro. Una campagna che non raggiunge l’obiettivo di finanziamento, inoltre,  può risultare in una perdita di tempo e risorse, oltre che in un danno reputazionale. Secondo gli ultimi report del Politecnico sul crowdfunding in Italia, però, il tasso di successo delle campagne si attesta intorno al 90% per l’equity e al 99% per il lending crowdfunding.

Costi: anche se il crowdfunding può sembrare una soluzione economica, e spesso lo è più di un finanziamento tradizionale, promuovere la campagna e mettere in atto un’efficace strategia di marketing e sales ha un costo significativo che va messo in conto. A ciò si aggiungono le commissioni per la piattaforma che ospita la campagna, piuttosto basse ma sempre presenti, e gli eventuali interessi da erogare nel caso del lending crowdfunding. Bisogna avere una minima disponibilità di risorse da investire e considerare che tali spese andranno a erodere il capitale raccolto. 

Esposizione: una campagna di crowdfunding richiede una strategia di marketing ben pianificata, che implica un’elevata esposizione sui social e su tutti i canali di comunicazione utilizzabili dall’azienda. Quando si fa parlare di sé in modo così massiccio è diffuso, il rischio reputazionale è sempre alto.

Complessità: raccogliere capitali online implica la conoscenza delle norme specifiche per questo tipo di attività, il rispetto dell’iter burocratico e dei limiti di sponsorizzazione, ma anche competenze nell’utilizzo di software indispensabili per efficaci attività di marketing e l’impiego di risorse umane e di tempo significative e molto variabili a seconda della singola situazione.

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Finanziamento tradizionale: pro e contro

Il finanziamento tradizionale è un’opzione classica per la raccolta di capitali, che comprende diverse fonti come banche, fondi di venture capital, fondi di investimento privati, business angel e finanziamenti governativi agevolati. 

Vantaggi dei finanziamenti tradizionali

Maggiore stabilità e capitali consistenti: il finanziamento tradizionale offre spesso accesso a somme di capitale più ingenti rispetto al crowdfunding. Una volta contrattualizzato un finanziamento, inoltre, si ha la certezza di ricevere l’ammontare richiesto, se le condizioni concordate non mutano. 

Supporto e network professionale: quando i finanziatori tradizionali sono fondi di investimento o business angels, essi forniscono non solo capitali, ma anche competenze, esperienze e connessioni utili al business e possono diventare partner strategici, supportando la crescita a lungo termine.

Opportunità di finanziamenti successivi: le aziende che ricevono finanziamenti da venture capital o altri investitori tradizionali possono trovare più facile ottenere ulteriori investimenti per le fasi successive dello sviluppo. Questo perché gli investitori della prima ora possono essere più pronti a investire nuovamente in un’azienda in cui hanno già creduto e che ha soddisfatto le aspettative e perché possono attrarre altri investitori.

Semplicità delle procedure: sebbene non sia facile ottenere un finanziamento tradizionale, le procedure per fare richiesta sono note e standard e richiedono tempi e attività di preparazione della documentazione piuttosto prevedibili e inquadrabili nella normale vita aziendale.

Svantaggi dei finanziamenti tradizionali

Requisiti rigorosi: Per accedere ai finanziamenti tradizionali, le imprese devono dimostrare la loro solidità attraverso piani aziendali dettagliati, proiezioni finanziarie ed eventuali garanzie collaterali, oltre che rispettare precise condizioni nel presente e nel futuro. 

Costi: le spese legali per la preparazione di documenti e contratti, le commissioni per gli istituti di credito, gli interessi sui prestiti, le quote da cedere a fondi o business angel riducono la consistenza dei capitali ricevuti e possono impattare sulla sostenibilità finanziaria nel lungo termine.

Influenza degli investitori: in particolare i fondi di venture capital e i business angel impongono una certa influenza nella gestione dell’azienda e acquisiscono una quota del capitale. Questo può portare a decisioni imprenditoriali dettate più dalle esigenze degli investitori che dalle visioni originali degli imprenditori.

Crowdfunding vs Finanziamento tradizionale: quale scegliere?

La scelta tra crowdfunding e finanziamento tradizionale dipende dalla situazione specifica dell’azienda, dalla fase di vita in cui si trova, dai suoi obiettivi, dalle risorse a disposizione, dalla strategia di medio e lungo termine dal punto di vista economico-finanziario ma anche di posizionamento.

Il crowdfunding per le startup risulta spesso la scelta migliore, perché risponde meglio alle loro esigenze di accessibilità e ben si sposa con il loro carattere innovativo. D’altra parte, una startup che ha un alto potenziale comprovato e necessita di ingenti capitali e di un supporto professionale può trarre molto vantaggio anche dalla ricerca di finanziamenti presso business angel o fondi di venture capital specializzati in startup.

Allo stesso modo, un’azienda già consolidata, di dimensioni medie o grandi, che ha un robusto piano industriale da realizzare e una lunga serie di metriche da offrire, può facilmente accedere a un finanziamento tradizionale, per esempio con una banca, e ottenere un’iniezione di capitali molto consistente. Eppure, anche questo tipo di società potrebbe trarre molto vantaggio dal crowdfunding come strumento di marketing per fare rebranding, per espandersi in un nuovo mercato, per lanciare un’operazione promozionale specifica, per radicarsi in un territorio circoscritto e altri scopi mirati.

A queste considerazioni dobbiamo aggiungerne un’altra, forse la più importante: non è obbligatorio scegliere tra crowdfunding e finanziamento tradizionale! Le due modalità di raccolta di capitali si possono integrare fra loro.

Integrazione tra fonti di finanziamento

Diversificare le fonti di capitale è molto utile per un’azienda perché riduce il rischio e la dipendenza da una singola fonte, aumenta la flessibilità e consente di pianificare una strategia di finanziamento a lungo termine che assicuri un costante supporto finanziario ai piani di crescita aziendale. 

Ecco alcuni esempi di integrazione tra crowdfunding e finanziamento tradizionale:

  • Campagna di crowdfunding come trampolino per migliorare la propria reputazione creditizia, validare il business e quindi accedere a finanziamenti tradizionali
  • Campagna di crowdfunding come strumento di visibilità per attirare l’attenzione di business angel e fondi di investimento
  • Lending crowdfunding come fonte di liquidità in breve tempo in attesa di sbloccare il lungo iter di un finanziamento tradizionale (“finanziamento ponte”)
  • Finanziamento tradizionale come base economica per un’operazione di marketing tramite il crowdfunding.

Un approccio ibrido di questo tipo non solo ottimizza le opportunità di raccolta fondi, ma crea anche una base solida per una crescita sostenibile e a lungo termine. Ecco perché la raccolta di capitali dovrebbe essere un vero e proprio asset aziendale.

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