Come promuovere una campagna di crowdfunding sui social

promozione social

La promozione di una campagna di crowdfunding è un’operazione complessa, fatta di tante attività diverse, che vanno inserite all’interno di una strategia di comunicazione, fondamentale per raggiungere l’obiettivo di raccolta di capitali prefissato. Una di queste attività è la promozione della campagna di crowdfunding sui social media: qualsiasi sia il target di potenziali investitori per un’azienda, oggi, è sicuro che si trovi (anche) sui social.

Quei potenziali investitori non arriveranno sulla pagina della campagna costruita sulla piattaforma di crowdfunding per caso (e no, non ce li porterà la piattaforma stessa): l’azienda deve andare a prenderli. Poiché i migliori e più probabili investitori sono i clienti o potenziali tali di un’azienda, i canali social sono un ottimo luogo dove trovarli e attirarli. Essi, infatti, saranno già tra i contatti o i follower delle pagine aziendali, oppure possono diventarlo perché hanno un interesse o un’esigenza legati a quel prodotto/servizio. 

La strategia social per il crowdfunding

Per promuovere una campagna di crowdfunding sui social non si può improvvisare. La comunicazione deve essere regolare, frequente, coerente, progressiva dal punto di vista logico e mirata per obiettivi successivi.

La strategia social per il crowdfunding, quindi, deve essere impostata molto prima del lancio della campagna vera e propria, per la precisione durante la preparazione della fase di precrowd, nella quale la strategia verrà già testata e messa in pratica per raccogliere le manifestazioni di interesse alla campagna (leggi l’articolo sul precrowd per scoprire nel dettaglio di cosa si tratta).

Ecco le componenti fondamentali di questa strategia:

  • Individuazione del pubblico target
  • Scelta dei canali da utilizzare
  • Scelta delle tipologie di contenuti (tipi e formati dei post, video, testi e immagini)
  • Scelta dello stile di comunicazione
  • Creazione di template per i vari tipi di contenuti
  • Identificazione dei temi fondamentali da comunicare
  • Creazione del piano editoriale.

Abbiamo già detto che il pubblico target ideale in cui trovare investitori per una campagna di crowdfunding sono i clienti o potenziali tali dell’azienda. Per alcuni tipi di attività può essere utile rivolgersi anche ad altri stakeholder, come fornitori o collaboratori. Vediamo ora gli altri punti della strategia social.

Dove pubblicizzare un crowdfunding?

La scelta dei canali social sui quali pubblicizzare una campagna di crowdfunding è fondamentale per evitare inutili sprechi di risorse e rendere efficienti le attività. Non ha senso usare tutti i canali in maniera indiscriminata, è meglio concentrare gli sforzi dove davvero serve, sulla base di due criteri:

  1. Dove si trova il pubblico target, ovvero quali social media utilizza di più. LinkedIn è il posto dove rivolgersi a interlocutori professionali, TikTok è quello dove interagire con i più giovani, Facebook è trasversale, ma più usato dalle fasce d’età mature ecc., con sempre maggiore sofisticazione dell’analisi.
  2. Quali canali aziendali sono già sviluppati, hanno già un seguito e una pubblicazione regolare.

Se il pubblico target è molto vasto e si trova su tanti canali, è intelligente scegliere quelli dove gli utenti sono più attivi, cioè non si limitano ad accedere, ma interagiscono maggiormente. 

Se l’azienda è nuova oppure non ha mai utilizzato i social con regolarità e professionalità, ci vorrà un po’ di tempo e lavoro in più per creare i canali da zero e alimentarli fino a renderli influenti: per essere utilizzabili con qualche risultato è necessario che prima siano attivi da un po’ di tempo e abbiano iniziato ad avere un seguito.

I contenuti per promuovere una campagna di crowdfunding sui social: la forma

Per ciascuno dei canali scelti vanno definiti i tipi di contenuti da utilizzare per promuovere la campagna, ovvero le strutture all’interno delle quali inserire i messaggi da trasmettere.

L’ideale è alternare la pubblicazione di diverse tipologie di post e formati: grafica con testo, carosello, video ecc. In questo modo si evita la monotonia e il canale social risulta più coinvolgente e visivamente accattivante.

L’importante è che sia anche visivamente coerente: per avere un canale social ordinato e piacevole per gli occhi, va ideato uno stile grafico da applicare a tutti i post, con template diversi per le diverse tipologie, ma accomunati da un fil rouge evidente (colori, forme, loghi ecc.). 

Lo stile grafico, se possibile, deve essere specifico per i post riguardanti la campagna di crowdfunding, in modo da differenziarli rispetto ai post che riguardano altre attività aziendali, se la pagina social è unica. Ovviamente tale stile specifico deve rimanere coerente con quello della consueta comunicazione aziendale.

L’ultimo aspetto formale da pianificare è lo stile comunicativo: il tono di voce, il registro linguistico, il livello di confidenza. Normalmente è consigliabile prediligere semplicità e chiarezza, perché non c’è niente di peggio che non farsi capire dalle persone che si vorrebbero come sostenitori o investitori. Nel caso di un’azienda B2B, in cui si parla tra addetti ai lavori, si possono usare tono professionale e linguaggio tecnico. Il crowdfunding e le sue dinamiche, però, vanno sempre spiegati in modo chiaro e preciso.

I contenuti per promuovere una campagna di crowdfunding sui social: la sostanza

Come abbiamo iniziato ad anticipare nel paragrafo precedente, la sostanza dei contenuti pubblicati sui social per promuovere una campagna deve essere essenzialmente di due tipi:

  • Contenuti informativi sul crowdfunding
  • Contenuti informativi sul prodotto/servizio dell’azienda.

La prima categoria comprende indispensabili contenuti finalizzati a spiegare alle persone cos’è il crowdfunding, come funziona, perché l’azienda ha scelto di utilizzarlo e perché è interessante e vantaggioso partecipare. Si definiscono “post educativi”. L’approccio dev’essere top-bottom, quindi partire dalle informazioni più generali e scendere via via sempre più nel particolare, con tanto di spiegazioni tecniche su come partecipare a una campagna.

Questa categoria di contenuti deve prevedere anche le comunicazioni pratiche sulla roadmap della campagna: l’annuncio dell’apertura imminente, il conto alla rovescia per l’apertura, l’annuncio dell’apertura, aggiornamenti sull’andamento, l’annuncio del raggiungimento dell’obiettivo minimo e qualsiasi notizia relativa alla campagna utile a mantenere alto il coinvolgimento del pubblico.

La seconda categoria di contenuti comprende le informazioni sul business aziendale utili a trasmettere agli interlocutori la bontà del progetto, le sue qualità rispetto ai competitor, i vantaggi che comporta farne parte. Sono contenuti di due tipi:

  • Post persuasivi, che enunciano i motivi per investire, illustrano i risultati ottenuti dall’azienda e le prospettive per il futuro, spiegano gli aspetti innovativi del business e i suoi vantaggi rispetto ai competitor ecc. Sono soprattutto contenuti testuali o grafici.
  • Post emozionali, che presentano il team, la storia dei fondatori, le origini e gli eventi chiave della storia aziendale, raccontano aneddoti, mostrano parti interessanti della produzione o dello sviluppo del prodotto/servizio ecc. I video sono un formato particolarmente congeniale a questo tipo di contenuti.

In ogni post, di qualsiasi categoria e tipologia, deve sempre esserci una call to action finale, con un link che porta alla landing page del progetto o dell’azienda, alla pagina della campagna di crowdfunding, a un form per lasciare dei dati e/o scaricare dei contenuti extra, a un calendario per prenotare una chiamata e chiedere maggiori informazioni ecc. È utile anche invitare le persone a fare domande o dare la propria opinione sotto i post, per alimentare le interazioni.

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Come creare un piano editoriale

Il piano editoriale è il calendario di pubblicazione dei contenuti sui vari canali social. Preparare i contenuti in anticipo e stabilire in anticipo quando verranno pubblicati e dove aiuta a risparmiare moltissimo tempo, a rispettare la regolarità della pubblicazione e ad automatizzare i processi di promozione della campagna di crowdfunding sui social.

Esistono sia le funzioni interne ai singoli social per la realizzazione di un piano editoriale per ciascuno, sia numerosi tool che permettono di programmare da una sola interfaccia la pubblicazione su diversi social contemporaneamente (un esempio è PostPickr).

Si consiglia di pubblicare almeno 1 post a settimana e aumentare via via la quantità nelle fasi cruciali del percorso di raccolta di capitali: appena prima e appena dopo l’apertura del precrowd e poi della campagna, quando l’obiettivo è quasi raggiunto e quando mancano pochi giorni alla chiusura, per esempio. Quando ci sono eventi straordinari da comunicare, si possono aggiungere in corsa al piano editoriale.

Monitorare e interagire sui social

Creare e pubblicare post perfettamente pianificati non è sufficiente per promuovere una campagna di crowdfunding sui social in modo proficuo. È necessario anche monitorare come i post vengono accolti dagli utenti e come questi ultimi interagiscono con essi. Per farlo più facilmente si possono usare gli hashtag, preziosi anche per diffondere i contenuti all’interno del target giusto. Se ci sono poche interazioni (like, condivisioni, commenti, clic sui link ecc.), bisogna cogliere lo spunto per cambiare qualcosa nella comunicazione.

Se invece ci sono molte interazioni, è importantissimo cogliere ogni occasione per interagire con chi si mostra interessato agli argomenti di cui si parla: rispondere ai commenti e ai messaggi privati, fare ulteriori domande per rilanciare la conversazione, mandare link ad altri contenuti, ma anche eliminare i commenti di puro spam ecc.

Monitorare le attività sui social e interagire significa anche utilizzare software di CRM che permettono di raccogliere i dati di chi fornisce il proprio contatto dopo aver cliccato su un post e di avviare una relazione tramite newsletter o altri tipi di comunicazione diretta.

Potenziare la promozione social del crowdfunding 

Per promuovere una campagna di crowdfunding sui social in modo più efficace è possibile aggiungere alle attività descritte finora alcuni elementi extra:

Infine, per potenziare queste arrività può essere utile affidarsi al supporto di consulenti esperti in marketing per il crowdfunding.

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