I Community Based Business risultano oggi quelli di maggiore successo. Apple e Tesla sono i due esempi più celebri, che devono il successo non solo alla loro filosofia e ai loro prodotti, ma all’aver trasformato i clienti in fedeli sostenitori e seguaci che si identificano in dei valori. Creare una community richiede tempo, sforzo e capitali, ma non è un obiettivo alla portata solo di grandi multinazionali.
Il crowdfunding dà l’opportunità anche a business più piccoli di costruire la propria community e ottenere un asset prezioso che fornisce vantaggio competitivo a lungo termine quanto e più dei capitali raccolti. Creare una community riduce il churn rate, ovvero il tasso di abbandono dei clienti, e aumenta la fidelizzazione: è una pratica comune nel marketing anche al di fuori del crowdfunding.
Creare una community significa aprirsi ai propri clienti raccontandosi dall’interno, non esponendo solo il prodotto, ma raccontare il brand, il motivo per cui si fanno determinate cose, facendo leva sugli aspetti emozionali dietro al prodotto. È noto che prendere le persone di pancia o sfruttare gli impulsi emotivi stimola maggiormente all’acquisto (o all’investimento).
Un esempio recente è quello di Vestiaire Collective, società ormai unicorno che per il suo quindicesimo compleanno a gennaio 2024 ha lanciato una campagna di equity crowdfunding, puntando tutto sull’idea di comunità e sulla sostenibilità, sull’identità come BCorp e sul vantaggio del second-hand per il pianeta.
Tutti vogliono sentirsi parte di qualcosa, meglio ancora se di un gruppo esclusivo, e il crowdfunding dà questa possibilità in tutte le sue forme.
Per quanto riguarda equity e lending è importante essere consapevoli che alle persone comuni, che sono il target principale delle campagne crowd, non interessa investire per motivi meramente finanziari. Business plan e altri dati finanziari spesso non sono del tutto comprensibili ai più. Dal punto di vista finanziario, peraltro, il crowdfunding è un investimento ad alto rischio, quindi non fornisce alcuna garanzia di ritorni importanti, tanto più che le aziende coinvolte sono molto giovani.
Bisogna dare un motivo in più per investire, un vantaggio immediato: per farlo, si utilizzano i reward, ovvero premi immediati, correlati al prodotto o servizio offerto dall’azienda ed esclusivi, a cui non si può accedere se non partecipando alla campagna di crowdfunding. Il meccanismo centrale del reward crowdfunding, quindi, va applicati a tutte le tipologie di raccolta. Le campagne che utilizzano i reward hanno un tasso di successo molto più alto di quelle che non li utilizzano.
La community poi va mantenuta, alimentata e gestirla per renderla produttiva a lungo termine: una community viva, con cui l’azienda è in contatto costante attraverso diversi strumenti di comunicazione, è una clientela stabile, genera il passaparola l’effetto network ed è pronta a sostenere l’azienda in ulteriori operazioni di crowdfunding future.
GLI ARGOMENTI DEL WEBINAR
0:00 Introduzione
2:40 Cos’è la Community e quali vantaggi offre
5:00 Il Crowdfunding per costruire una Community
7:55 Come si crea una Community
17:50 I Reward per creare la Community
26:30 Gli strumenti digitali per creare e gestire la Community
RELATORI
Claudio Grimoldi, founder di Turbo Crowd
Giancarlo Vergine, founder di Over Ventures