Storie di successo: analisi crowdfunding di Bookdealer

crowdfunding di successo bookdealer

Bookdealer è il marketplace delle librerie indipendenti che nell’autunno del 2022 ha condotto con successo una campagna di equity crowdfunding per finanziare la propria crescita. 

Nasce nel 2020, durante la pandemia, per sostenere le librerie indipendenti dando loro un marketplace centralizzato attraverso cui raggiungere gli utenti finali anche senza avere un proprio ecommerce e senza affidarsi ai grandi player della distribuzione.

Leonardo Taiuti, traduttore, editore e amministratore unico di Bookdealer, ci ha raccontato in un webinar la sua esperienza di prima mano, da cui è emerso che il percorso verso il successo della campagna di crowdfunding non è stato semplice, ma ha portato molte soddisfazioni.

Perché fare una campagna di crowdfunding

Quando Bookdealer si è trovata, come tutte le startup, nella necessità di raccogliere capitale per crescere e migliorare la qualità del proprio business, ha vagliato le possibilità a sua disposizione:

  • prestito in banca
  • ricerca di grandi investitori
  • finanza alternativa.

Le prime due opzioni sono risultate difficilmente accessibili per una realtà piccola come Bookdealer, che per di più opera in un campo, quello dei libri, che in Italia non vede scorrere fiumi d’oro al suo interno. La finanza alternativa, quindi, è sembrata l’opzione migliore per un progetto a sua volta piuttosto alternativo. 

Nello specifico, Bookdealer ha individuato nel crowdfunding il punto di evoluzione naturale del suo percorso, nato dal basso per porsi come alternativa ai grandi store online. Un progetto con una componente sociale spiccata e che per la sua natura culturale stimola già fisiologicamente il coinvolgimento degli utenti come protagonisti oltre che come clienti. Portare questo coinvolgimento a un livello superiore è sembrato il giusto prosieguo della serrata roadmap del business di Bookdealer, una roadmap che richiedeva di trovare nuove risorse per essere portata avanti.

La scelta dell’equity crowdfunding: rischi e paure

Una volta stabilito il crowdfunding come opzione migliore, è stato necessario individuare quale tipologia fosse più adatta al tipo di business in questione.

Dal confronto con altre startup, i soci di Bookdealer hanno percepito un timore diffuso: il rischio di una eccessiva diluizione delle quote con l’equity crowdfunding, che potrebbe determinare una perdita di controllo sulla società.

È un timore molto comune, basato su un’idea parziale e imprecisa dei meccanismi dell’equity crowdfunding. Se è vero che allargare la compagine sociale determina effettivamente una diluizione delle quote, è vero anche (e soprattutto) che è la società a decidere quanto e come allargare la partecipazione, avendo a disposizione tipi di quote diversi e tante modalità di gestione degli investitori che permettono di mantenere il completo controllo. Per esempio, è possibile raggruppare tutti gli investitori crowd in un unico soggetto interlocutore, tramite un veicolo societario o altri strumenti amministrativo-burocratici. Ne abbiamo parlato in un altro webinar con un legale specializzato.

Bookdealer non nutriva questo timore, perché aveva un obiettivo di raccolta modesto, che avrebbe determinato la cessione di un limitato numero di quote: il crowdfunding è totalmente personalizzabile. Anzi, l’ingresso di nuovi soci rappresentava per loro la possibilità di conoscere persone interessanti e utili all’attività, di confrontarsi con soggetti più o meno direttamente coinvolti nel mondo di Bookdealer.

La vera paura del team era quella più legittima quando si lancia una campagna di crowdfunding: la paura di non raggiungere l’obiettivo minimo, quindi di mettersi in gioco pubblicamente per poi fare una figuraccia. Perché fare crowdfunding è questo: è dichiarare pubblicamente di credere in un progetto, al punto da chiedere soldi alle persone per sostenerlo, e un cattivo riscontro dal pubblico risulta un indice di scarsa credibilità. Come evitarlo? Con un’adeguata preparazione.

Prima della campagna: il percorso di accelerazione startup

La strada di Bookdealer verso la campagna di equity crowdfunding è stata un po’ particolare. Mentre iniziavano già a prendere accordi con la piattaforma Mamacrowd per lanciare la campagna ad aprile 2022, Bookdealer è stata selezionata per il programma di accelerazione di Social Fare, acceleratore di startup torinese. Il programma, però, sarebbe partito proprio ad aprile 2022.

I soci di Bookdealer si sono trovati di fronte a una decisione difficile e hanno deciso di correre il rischio di posticipare la raccolta di capitali per investirne nel frattempo altri, che sul momento non avevano. Dopo aver ascoltati i consigli di vari professionisti e aver trovato alcuni investitori, hanno deciso di lanciarsi nel percorso di accelerazione, e il tempo ha dimostrato che è stata la scelta giusta.

In quattro mesi hanno acquisito conoscenze e competenze preziose per il business in generale e per la campagna di crowdfunding in particolare. Per esempio, hanno imparato a preparare un business plan e un conto economico efficaci per presentarsi agli investitori. 

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Equity crowdfunding Bookdealer: criticità

Alcuni intoppi nella produzione dei documenti necessari per avviare la campagna di crowdfunding hanno ritardato la partenza dei lavori, ponendo Bookdealer di fronte a 3 criticità principali da affrontare:

  • poco tempo per la preparazione della campagna
  • soglia minima troppo alta
  • budget advertising limitato.

Per raggiungere obiettivi ambiziosi con una campagna di equity crowdfunding è indispensabile prendersi il tempo che serve per le attività pre-campagna (il precrowd) e avere un budget adeguato. I professionisti di Turbo Crowd hanno affiancato Bookdealer per ottimizzare le loro risorse e raggiungere i migliori risultati possibili sulla base delle loro condizioni di partenza, in sole 2 settimane: essere consapevoli di limiti e possibilità è fondamentale per ottenere risultati ed evitare delusioni. La consulenza professionale serve anche a questo.

Turbo Crowd x Bookdealer: soluzioni

Il grande vantaggio di base di Bookdealer era la community preesistente: gli oltre 54.000 utenti del marketplace e le oltre 700 librerie indipendenti servite rappresentavano un buon punto di partenza per individuare potenziali investitori. Ricordiamo, infatti, che i clienti sono i primi e più probabili potenziali investitori crowd! Oltre a questo, il team di Bookdealer aveva una rete di contatti preziosa nel mondo editoriale.

Ecco quindi le soluzioni messe in campo:

  • impostazione di una consistente strategia di reward con il target specifico della community di Bookdealer già esistente;
  • costruzione di un pipeline di vendita con accesso tramite un form di manifestazione di interesse su landing page dedicata;
  • coinvolgimento diretto del team di Bookdealer per la contrattazione e la selezione di contatti di qualità;
  • advertising solo su Facebook, indirizzato prima sulla landing page, poi, dopo l’apertura della campagna, direttamente su Mamacrowd;
  • coinvolgimento della community di Bookdealer tramite email, newsletter e messaggi finalizzati a condurre alla manifestazione di interesse o alla prenotazione di una chiamata con il team.

Ultimo ma non ultimo, si è deciso di abbassare la soglia minima a 100.000€, per assicurarsi un primo obiettivo realisticamente raggiungibile e sicuro e non rischiare di sprecare il lavoro fatto.

Equity crowdfunding Bookdealer: risultati

Le strategie messe in campo, pur in pochissimo tempo, e l’impegno del team di Bookdealer hanno portato al successo. Vediamo i dati.

Inizio campagna: 25/11/2022

Fine campagna: 24/01/2023

Obiettivo minimo: 100.000€

Raccolta: 199.201€

Investitori: 128

Al di là del capitale raccolto, che comunque ha superato di gran lunga l’obiettivo minimo, Bookdealer ha avuto modo di scoprire i vantaggi indiretti del crowdfunding:

  • acquisizione di nuove competenze e strumenti (per esempio i CRM)
  • acquisizione di contatti utili, con professionalità inerenti o trasversali al mondo librario
  • acquisizione di feedback e consigli dai fruitori del servizio.

Tra i nuovi soci di Bookdealer ci sono state anche alcune librerie indipendenti, che da fruitrici del servizio ne sono diventate parte integrante, e tanti utenti che si sono fatti avanti per offrire supporto per migliorare la piattaforma e sostenerne la crescita non solo con i soldi: questa è la vera ricchezza del crowdfunding.

I consigli di Bookdealer per un equity crowdfunding di successo

I tre principali consigli per chi vuole fare crowdfunding, da parte di chi lo ha già fatto:

  • non saltare il precrowd; 
  • contattare tutte le persone che manifestano interesse, regolarmente e ripetutamente, e diventare abili a insistere senza essere fastidiosi, perché per condurre qualcuno a darti dei soldi devi essere molto perseverante e convincente;
  • mantenere la calma!

Per ascoltare questi consigli dalla viva voce di Leonardo Taiuti di Bookdealer, ti rimandiamo al webinar dedicato. Sul gruppo Facebook di Turbo Crowd teniamo webinar utili a chi vuole approfondire il mondo del crowdfunding.

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