Hai deciso finalmente che il crowdfunding è la soluzione ideale per raccogliere capitale per il tuo business, e adesso? È ora di passare alla pratica e capire come avviare una campagna di crowdfunding.
Dopo aver preso familiarità con questo strumento finanziario grazie alle risorse online e ai libri sul crowdfunding, e aver distinto le diverse tipologie di crowdfunding, è il momento di cominciare.
Ogni step di avvicinamento al lancio della campagna va preparato con cura ed è fondamentale per la sua riuscita, perciò la prima regola per avviare una campagna di crowdfunding è non avere fretta.
Non parleremo di una categoria di crowdfunding nello specifico, ma ci concentreremo sugli step per avviare una campagna nell’ambito del crowdinvesting, in cui per la maggior parte degli elementi più importanti le varie tipologie si sovrappongono.
Step 1: definire gli obiettivi
Prima di muovere qualsiasi passo verso l’esterno, è necessario svolgere un fondamentale e consistente lavoro preliminare all’interno: uno dei vantaggi di fare una campagna di crowdfunding è che obbliga a farsi delle domande. Le risposte devono chiarire l’identità di un progetto imprenditoriale, il punto di partenza e quelli di arrivo, la struttura del team, il target di riferimento.
Che si parta solo da un’idea di business, oppure da una startup o da un’impresa già sviluppata, è sempre indispensabile chiedersi dove ci si trova e dove si vuole andare prima di avviare una campagna di crowdfunding. In alcuni casi le risposte sono scontate e già acquisite, in altre si dovrà fare un lavoro progettuale più profondo.
Parliamo di obiettivi sia qualitativi sia quantitativi:
- per cosa vuoi raccogliere capitale;
- quanto capitale ti serve;
- in quanto tempo;
- quanto budget hai per farlo;
- chi si occuperà della campagna;
- qual è il tuo target;
- quali risultati ti aspetti di ottenere;
- cosa farai in caso di esito positivo.
Esatto: praticamente un business plan, ma focalizzato sul crowdfunding. Se c’è qualche punto debole, è meglio correggerlo prima di mettere in moto tutti gli ingranaggi. Non significa che le decisioni prese in questa fase debbano essere incise nella pietra: in tutti i progetti c’è un margine di cambiamento strada facendo.
Se non hai ancora deciso quale tipologia di crowdfunding sia la migliore per te, iniziare a rispondere a queste domande ti aiuterà anche a capirlo.
Step 2: scegliere una piattaforma di crowdfunding dove avviare la campagna
In Italia al 2022 esistono 90 piattaforme di crowdfunding (fonte: 7° Report italiano sul CrowdInvesting) senza contare quelle che si occupano specificamente di donation o reward. Può essere difficile sceglierne una, ma vale la pena prendersi del tempo per questa decisione, perché la piattaforma sarà un vero e proprio partner di lavoro per mesi e mesi.
Esistono piattaforme di crowdfunding “generaliste”, cioè che si occupano di tutti i tipi di crowdfunding, e piattaforme specializzate solo in uno o due: non è una distinzione rilevante come qualità del servizio. Può essere utile fare una ricerca utilizzando come parola chiave la tipologia di crowdfunding prescelta e raccogliere dati oggettivi ed esperienze di prima mano o recensioni. Incrociare elementi oggettivi ed elementi soggettivi è fondamentale per fare una valutazione critica ponderata e non farsi guidare dalla percezione altrui.
Una volta stilata una shortlist in base a questa prima ricerca, per ogni piattaforma si deve valutare il servizio offerto: documenti e adempimenti, criteri di selezione all’ingresso, diritti e doveri, tempistiche, gestione dei flussi di denaro, tipo di comunicazione, supporto in fase di campagna, costi di commissione ecc. Mettiti anche nei panni degli utenti e verifica quali condizioni impone ogni piattaforma agli investitori, se il sito web è intuitivo e facile da usare, se le procedure sono spiegate con trasparenza.
Quando avrai scelto la piattaforma più adatta alle tue esigenze, non dovrai fare altro che sottoporre il tuo progetto e incrociare le dita in vista della selezione.
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Step 3: preparare il lancio
Prima di poter avviare la campagna di crowdfunding sulla piattaforma prescelta, ci sono degli adempimenti burocratici da svolgere. I più semplici sono l’iscrizione al portale e l’inserimento dei dati dell’azienda e del conto corrente sul quale verranno versati i soldi raccolti con la campagna.
I più complessi sono i documenti. Le piattaforme di crowdfunding, di solito, presentano alle proprie società un elenco di tutti i documenti da preparare e possono fornire supporto. Tra questi, di particolare importanza e complessità sono l’aumento di capitale e il documento d’offerta. Riguardano soprattutto l’equity crowdfunding e non sono semplici formalità ma hanno anche valenza strategica.
Prima di partire, andranno stabiliti anche l’obiettivo minimo e l’obiettivo massimo della campagna e le condizioni e le ricompense per gli investitori che decideranno di partecipare.
Oltre agli adempimenti tecnico-burocratici, la fase di preparazione prevede la progettazione della strategia di marketing e degli strumenti che verranno utilizzati per portarla avanti: niente dev’essere lasciato all’improvvisazione. Per una comunicazione efficace serve sin da ora una grande quantità di materiale: newsletter, comunicati stampa, immagini, post social, video, documenti e chi più ne ha più ne metta. Preparare tutto in anticipo aiuterà la gestione e la distribuzione dei contenuti su tutti i canali media che avrai scelto.
Non esiste solo il web: seppure il crowdfunding sia un fenomeno che si svolge prevalentemente online, il contatto diretto offline con le persone, laddove possibile, è utilissimo per infondere fiducia.
L’esito positivo di una campagna di crowdfunding si gioca in buona parte prima del lancio della stessa. È qui che si stabilisce il target, si inizia a testarlo, a creare un legame con le persone interessate, a fare storytelling sul progetto. Arrivare al fischio d’inizio con una platea di potenziali investitori già contattati, informati, stimolati e coinvolti nel progetto è il segreto per un’ottima partenza che dia lo slancio verso il successo.
Step 4: avviare la campagna di crowdfunding
Quando il terreno è pronto, si parte! La data del lancio va stabilita insieme alla piattaforma: dev’essere un giorno in cui non ci siano altri eventi importanti per l’azienda e preferibilmente sono da evitare i giorni a ridosso delle festività.
È il momento di far fruttare il lavoro fatto nello step precedente, trasformando in investitori effettivi tutti quei “potenziali” interessati, generando passaparola e curando i contatti più importanti. Molto importante, durante tutta la campagna di crowdfunding, è monitorare i risultati nel dettaglio e tenere costantemente aggiornati gli investitori sull’andamento e sulle eventuali novità. A questo punto il grosso del lavoro è stato fatto, ma non bisogna distrarsi fino al raggiungimento dell’obiettivo (e oltre!) e sfruttare tutti i mezzi a propria disposizione.
Sono solo 4 step ma molto densi di lavoro: ecco perché quando parliamo di chi può fare crowdfunding sottolineiamo sempre l’impegno e il tempo necessari.
Se ti sembra troppo complicato da organizzare e gestire in autonomia, puoi affidarti a una consulenza esterna.
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