Fonti di finanziamento alternative per startup

fonti di finanziamento alternative per startup

Ottenere finanziamenti è una delle principali sfide per le startup. L’idea brillante, il modello di business efficace, una visione imprenditoriale forte non bastano senza capitali. Per le startup in Italia accedere a finanziamenti attraverso i canali tradizionali come il prestito bancario può rivelarsi molto difficile. Esistono però diverse fonti di finanziamento alternative per startup che possono offrire maggiore flessibilità, accesso più semplice e condizioni più vantaggiose per le realtà aziendali giovani o neonate.

In questo articolo esploreremo alcune delle opzioni più interessanti tra i finanziamenti alternativi a disposizione delle startup, analizzando i loro pro e contro per aiutarti a capire come inserirli in una strategia di finanziamento a medio-lungo termine.

Fondi pubblici e finanza agevolata

Al confine tra finanziamento tradizionale e fonti di finanziamento alternative troviamo le agevolazioni e le risorse economiche che gli enti pubblici mettono a disposizione delle startup per supportare lo sviluppo delle imprese, soprattutto innovative ma non solo.

Questi strumenti possono presentarsi sotto forma di finanziamenti a fondo perduto, prestiti a tasso agevolato o altre modalità: il nostro articolo sulla finanza agevolata ne approfondisce le più comuni.

Di solito la finanza agevolata si rivolge a realtà imprenditoriali in fase sia iniziale sia di crescita, per soddisfare il bisogno di capitale per investimenti in ricerca e sviluppo, personale o macchinari.

La tipologia di imprese coinvolta si identifica per lo più con startup innovative che operano in settori strategici per l’economia. Tuttavia, le agevolazioni spesso si rivolgono anche a imprese che non sono startup innovative, quando operano in aree geografiche o settori economici particolarmente rilevanti per l’economia nazionale o coinvolgono fasce demografiche fragili. 

Due esempi:

  • Smart&Start Italia, programma di finanziamento per startup innovative con contributi a fondo perduto e prestiti a tasso zero
  • Resto al Sud, programma di finanziamenti misti per imprenditori che avviano attività nelle regioni del Mezzogiorno e in alcune altre aree particolari d’Italia.

Come funziona: Le startup presentano una domanda di finanziamento agli enti preposti, fornendo tutti i documenti richiesti, a partire dal business plan.

Pro: Tassi di interesse agevolati, tempi di rimborso flessibili.

Contro: Requisiti di accesso rigorosi, burocrazia e tempi di attesa lunghi, indicazioni complesse, variabilità delle opportunità nel tempo.

Incubatori e Acceleratori di startup

Incubatori e acceleratori di startup sono strutture che offrono supporto alle startup in fase iniziale, fornendo mentorship, spazi di coworking, formazione e anche finanziamenti in varie forme. 

La differenza fra incubatori e acceleratori è sottile e non sempre uguale, ma di solito gli incubatori si interessano a startup nascenti in fase pre-seed e forniscono supporto e risorse condivise per la definizione dell’idea e del modello di business, mentre gli acceleratori si rivolgono a startup in fase seed e forniscono anche capitali.

Queste opportunità sono utili quando la startup ha un’idea innovativa ma necessita di supporto per svilupparla e validarla prima di andare sul mercato.

Acceleratori e incubatori si rivolgono a diverse tipologie startup, con un focus particolare su innovazione e tecnologia.

Come funziona: Le startup presentano la loro idea a un processo di selezione, e in caso di ammissione partecipano a un programma di incubazione o accelerazione dalla durata predefinita.

Pro: Supporto completo per lo sviluppo della startup, network di contatti e potenziali investitori.

Contro: Concorrenza elevata per l’accesso, possibile perdita di controllo sulla startup.

Alcuni esempi: 

  • in Italia molti acceleratori e incubatori sono legati a istituzioni universitarie, per esempio il PoliHub del Politecnico di Milano
  • H-Farm è un acceleratore che combina formazione e investimenti
  • Y Combinator è uno dei più noti acceleratori al mondo, ha sede negli Stati Uniti e ha un portfolio che include Airbnb e Dropbox.

Business Angel 

I Business Angel o Angel Investor sono individui privati che investono il proprio capitale in startup ad alto potenziale di crescita, in cambio di una quota di equity. Spesso apportano anche competenze e network, offrendo un valore aggiunto oltre al finanziamento.

I Business Angel sono un’opzione di finanziamento alternativa al canale bancario utile in fase seed o early stage, quando la startup ha un’idea innovativa, un modello di business e un team, ma non ha ancora un track record significativo.

Come funziona: Gli Angel Investor possono essere individuati tramite network di referral, eventi di settore, piattaforme online dedicate, per esempio Italian Angels for Growth.

Pro: Capitale senza oneri di rimborso immediato, mentoring e supporto strategico.

Contro: Diluizione della quota di controllo della startup, tempi di ricerca e negoziazione lunghi.

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Venture Capital

Le società di Venture Capital sono fondi di investimento che raccolgono capitali da investitori istituzionali e privati per finanziare startup ad alto potenziale di crescita.

Rappresentano un’opportunità di finanziamento alternativa in fase di espansione, quando la startup ha già dimostrato trazione di mercato e un modello di business validato e ha bisogno di investimenti significativi per scalare.

Il target dei Venture Capital, infatti, sono startup con un forte potenziale di scalabilità e di ritorno sull’investimento.

Come funziona: Le startup presentano un business plan dettagliato ai fondi di Venture Capital, che valutano l’opportunità di investimento.

Pro: Capitale significativo, supporto strategico e network di contatti.

Contro: Diluizione massiccia della quota di controllo della startup, processo di selezione molto competitivo.

Esempi in Italia:

Fonti di finanziamento alternative: Crowdfunding

Di tutte le fonti di finanziamento alternative al prestito bancario e al mercato finanziario elencate finora, il crowdfunding è quella più “alternativa” di tutte.

Perché è una raccolta di capitali da un gran numero di investitori (crowd) che avviene online, attraverso piattaforme dedicate che ospitano le campagne di crowdfunding.

Il crowdfunding è utile soprattutto in fase seed o early stage, quando la startup ha superato la fase embrionale e ha un prodotto o servizio interessante che ha un effettivo pubblico. Il nostro articolo sul momento giusto per fare crowdfunding spiega nel dettaglio quando è più efficace utilizzare questa fonte di finanziamento alternativo.

Tutte le tipologie di imprese possono fare crowdfunding, anche se alcune sono più avvantaggiate di altre: nello specifico, le startup con un forte appeal per il pubblico, che possono raccontare una storia coinvolgente, che hanno una tecnologia innovativa, che hanno un buon seguito online e/o offline.

Come funziona: La startup crea una campagna di crowdfunding su una piattaforma online, definendo un obiettivo di raccolta e offrendo reward agli investitori. Questa è una sintesi estrema, che trovi approfondita negli articoli del nostro blog, a partire dalle basi: come avviare una campagna di crowdfunding?

Pro: Possibilità di raccogliere capitale da un pubblico ampio, validazione del mercato e creazione di una community intorno al progetto.

Contro: Necessità di un’efficace strategia di comunicazione e marketing, commissioni applicate dalla piattaforma. Per approfondire, leggi il nostro articolo completo sui pro e contro del crowdfunding.

Come scegliere le fonti di finanziamento alternative per startup

Le fonti di finanziamento alternative per startup, dunque, sono tante. Scegliere quella più adatta alla propria startup richiede un’attenta analisi delle proprie esigenze, del proprio business plan, della struttura societaria e del proprio mercato di riferimento. Una consulenza professionale da parte di un commercialista esperto in startup può essere molto utile.

Va ricordato, infine, che una scelta non esclude l’altra: la strategia più efficace è quella che costruisce un percorso di finanziamento a medio-lungo termine che integra varie fonti per trarre il massimo da ciascuna, rendendo la raccolta di capitali un asset aziendale.

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