- Cosa fa una piattaforma di crowdfunding?
- Cosa NON fa una piattaforma di crowdfunding?
- Come vengono selezionati i progetti dalle piattaforme?
- Come presentarsi al meglio a una piattaforma?
- Vuoi approfondire direttamente con i nostri esperti di crowdfunding l'argomento di cui stai leggendo?
- Hai bisogno di supporto per preparare una campagna di crowdfunding di successo e cercare potenziali investitori per il tuo progetto?
Tra i vari scogli da superare quando si decide di avviare una raccolta di capitali in crowdfunding, c’è anche la necessità di convincere la piattaforma selezionata a ospitarla. Nella maggior parte dei casi, infatti, i portali di crowdfunding effettuano una valutazione attenta dei progetti prima di decidere se pubblicarli o meno sul proprio sito, tenendo conto di fattori quali le potenzialità di crescita dell’impresa e i risultati economici raggiunti. In questo articolo vediamo cosa si può fare per presentarsi al meglio alle piattaforme e assicurarsi che la propria candidatura vada a buon fine.
Cosa fa una piattaforma di crowdfunding?
Prima di passare al tema centrale dell’articolo – come superare la selezione di una piattaforma di crowdfunding – occorre innanzitutto capire qual è il ruolo della piattaforma in una campagna crowd. In altri termini, cosa fa esattamente una piattaforma di crowdfunding?
La risposta è semplice: il compito di una piattaforma di crowdfunding è ospitare le campagne delle imprese che hanno bisogno di raccogliere fondi per finanziare il proprio progetto. Si tratta, dunque, di vere e proprie vetrine dove le aziende possono “esporre” la propria offerta di investimento alle persone interessate.
Inoltre, il recente Regolamento Europeo sul crowdfunding (ECSP) ha stabilito per alcune tipologie di piattaforme una serie di obblighi da rispettare. Tali obblighi si applicano, in particolare, alle piattaforme di equity crowdfunding e lending crowdfunding – che devono essere in possesso di un’apposita autorizzazione a esercitare – e comprendono l’adozione di specifici requisiti di trasparenza e di condotta a tutela degli investitori (trovi maggiori informazioni nell’articolo dedicato).
Cosa NON fa una piattaforma di crowdfunding?
Altrettanto importante è capire cosa non aspettarsi da una piattaforma di crowdfunding. In molti credono che per raccogliere fondi basti pubblicare il proprio progetto sul portale scelto e attendere semplicemente che questo porti gli investitori necessari per raggiungere l’obiettivo, ma non è affatto così.
Chiariamolo una volta per tutte: una piattaforma di crowdfunding NON porta investitori! Il compito di attrarre persone interessate a partecipare alla propria campagna spetta esclusivamente all’azienda offerente e non al portale che ospita la sua raccolta. Tant’è che, in base al nuovo Regolamento UE, le piattaforme hanno il divieto di promuovere esplicitamente singole campagne. È l’offerente, dunque, che deve occuparsi di realizzare tutte le azioni necessarie per il successo della propria raccolta, che va sempre considerata come una vera e propria operazione di marketing.
Implementare processi di marketing e sales adeguati, magari ricorrendo al referral o all’affiliate marketing, è fondamentale per assicurarsi di attrarre un buon numero di investitori i quali – è bene ripeterlo – non si presenteranno magicamente solo per il fatto di aver pubblicato la campagna su una piattaforma.
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Come vengono selezionati i progetti dalle piattaforme?
Arriviamo quindi al dunque: in che modo le piattaforme di crowdfunding selezionano i progetti da ospitare sul proprio sito tra le diverse candidature ricevute?
Nelle piattaforme di lending ed equity è presente un team di selezione dedicato che si occupa di vagliare i progetti delle società che intendono lanciare una campagna. Questo perché il successo della piattaforma è strettamente correlato al successo delle campagne da essa ospitate, per cui è fondamentale assicurarsi che le proposte selezionate abbiano tutte le carte in regola per potare a termine la propria raccolta con successo.
In primo luogo, le piattaforme effettuano quindi una valutazione di tipo finanziario, economico e patrimoniale, prendendo in esame aspetti come il fatturato, le potenzialità di crescita e l’effettiva capacità dell’azienda di raggiungere gli obiettivi prefissati. Per questo motivo, nella stragrande maggioranza dei casi si prediligono le imprese con progetti già ben avviati, piuttosto che startup alle primissime fasi di avvio (ma non mancano le eccezioni, soprattutto quando si tratta di realtà attive in settori particolarmente promettenti). I criteri utilizzati per la selezione, inoltre, variano a seconda della tipologia di raccolta. Per le campagne di equity crowdfunding, ad esempio, viene preso in considerazione il ROE (Return on Equity), mentre nelle campagne di lending, che prevedono la sottoscrizione di un debito, è importante analizzare il merito creditizio dell’impresa.
Un altro aspetto che può giocare un ruolo importante nella selezione è la sostenibilità ambientale e sociale: le piattaforme, infatti, tendono a prediligere le aziende attente al proprio impatto sull’ambiente e al benessere dei propri lavoratori.
Per quanto riguarda le piattaforme di donation e reward crowdfunding, anche queste effettuano, in alcuni casi, una selezione all’ingresso per verificare che il progetto proposto sia idoneo, mentre in altri offrono la possibilità di caricare direttamente il progetto sulla piattaforma, senza bisogno di superare alcuna selezione.
Come presentarsi al meglio a una piattaforma?
Come già detto prima, il successo di una piattaforma dipende dal successo delle campagne che ospita. In particolare, il loro guadagno può dipendere o dagli importi raccolti (di cui la piattaforma riceve una percentuale) o dalle transazioni economiche dei singoli investitori. Per questo motivo, le piattaforme hanno tutto l’interesse a selezionare le aziende in grado di garantire il raggiungimento dei propri obiettivi di raccolta.
Per offrire questo tipo di “garanzia” e assicurarsi di superare la selezione del portale, è bene dunque presentarsi a quest’ultimo con un buon numero di persone interessate a investire: il modo migliore per dimostrare che la propria campagna avrà successo. Occorre dunque lavorare alla ricerca di potenziali investitori prima ancora di proporre il proprio progetto alla piattaforma, ricercandoli in primo luogo tra i propri clienti o potenziali tali.
Si tratta di un consiglio utile non solo per superare la selezione della piattaforma, ma anche e soprattutto per l’azienda offerente: sarebbe infatti molto rischioso iniziare una raccolta senza sapere se e quante persone sono effettivamente interessate ad aderire. Per saperne di più su questo aspetto, ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato all’importanza del precrowd, ovvero la fase precedente al lancio di una campagna, durante la quale ci si occupa, appunto, di ricercare e coinvolgere i potenziali investitori
Appurata la necessità di raccogliere un numero sufficiente di manifestazioni di interesse all’investimento, non resta quindi che capire come fare.
- Per prima cosa, inizia a parlare del progetto al tuo pubblico, elencandone caratteristiche e vantaggi e presentando l’opportunità di investire direttamente nella sua crescita. Nota bene: se hai intenzione di lanciare una campagna di equity crowdfunding ricordati che non è permesso parlare dei valori economici del progetto fino a quando non hai preso accordi e pubblicato quest‘ultimo su una piattaforma, ma ciò non deve fermarti. In questa fase, puoi inviare al tuo pubblico un form dedicato dove chiedere alle persone se sono interessate al tuo prodotto/servizio e, in caso affermativo, quanto sarebbero disposte a investire (senza fornire alcuna indicazione sul valore delle quote corrispondenti al loro potenziale investimento).
- Sfrutta i reward per stimolare le persone a darti un feedback sull’opportunità di aderire al crowdfunding, offrendo loro – in cambio della propria “promessa” a investire – dei premi migliori rispetto a chi invece investirà in maniera diretta (premi che, ovviamente, riceveranno solo dopo che avranno effettivamente realizzato l’investimento, una volta aperta la campagna).
- Solo a questo punto, forte dei numeri che hai in mano, puoi proporre il tuo progetto al portale. Il fatto di presentarti con un gruppo nutrito di persone già pronte a investire (e quindi con la “garanzia” di raggiungere il target minimo), ti farà fare un’ottima figura, differenziandoti nettamente da quelle aziende – e ce ne sono tante – che si propongono senza nemmeno sapere come funziona il crowdfunding. Ciò ti offrirà non solo una maggiore probabilità (per non dire la certezza) di superare la selezione del portale, ma anche un trattamento migliore e condizioni economiche più vantaggiose.
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