Una delle principali preoccupazioni degli aspiranti imprenditori alle prese con il lancio di una startup sono i capitali. Trovare fondi diventa una vera e propria ossessione, al punto da rischiare di far dimenticare altri aspetti altrettanto importanti, come la validazione del prodotto o servizio che si intende proporre: è saggio ricordarsi sempre che è inutile avere a disposizione montagne di capitali, se poi non c’è nessuno disposto a comprare quello che gli vuoi vendere.
Il detto “i soldi non fanno la felicità” vale anche per le startup. Posto questo, è anche vero che senza soldi non si cantano messe, per continuare con i proverbi popolari. La strategia per non subire l’ossessione dei capitali e allo stesso tempo avere a disposizione le risorse per realizzare i propri progetti è pianificare con una strategia accurata la raccolta di fondi, creando un piano di finanziamenti personalizzato e razionale, che attinga a più fonti. Queste ultime, infatti, devono variare a seconda del tipo di startup, della fase di sviluppo in cui si trova e di altre eventuali peculiarità.
Tra queste fonti non può mancare la finanza agevolata, un vasto mare di opportunità che spesso non vengono colte perché ci si arrende di fronte alla complessità di certi regolamenti e procedimenti burocratici. Ma vale la pena di imparare a districarsi fra queste onde per scoprire una nuova, preziosa, fonte di risorse economiche per startup.
Che cos’è la finanza agevolata
Partiamo dall’inizio. Per finanza agevolata si intende una serie di strumenti finanziari e fiscali messi a punto dalle istituzioni governative locali, statali o europee per sostenere la crescita e l’innovazione delle imprese.
Un tessuto imprenditoriale sano è quello in cui nascono nuove imprese, le imprese già esistenti crescono in dimensioni e produttività, ricerca e innovazione sono continue e i sistemi di produzione e le tecnologie sono al passo con i tempi e mirati alla sostenibilità. La finanza agevolata è uno degli strumenti istituzionali per favorire tutto questo.
Alcune opportunità sono destinate a specifici settori economici, altre a specifiche categorie di imprese (per esempio solo startup o PMI), altre ancora a specifici obiettivi da raggiungere: il primo ostacolo, di solito, è capire se si rientra nei potenziali beneficiari di un’agevolazione. Perché tra il dire e il fare c’è di mezzo la burocrazia con il suo linguaggio.
Tipi di finanza agevolata
La finanza agevolata si declina in strumenti con logiche di funzionamento diverse:
- contributi a fondo perduto, ovvero fondi erogati direttamente dall’istituzione promotrice, di solito per progetti specifici, senza prevedere né la restituzione del capitale né il pagamento di interessi;
- agevolazioni e incentivi fiscali, che possono manifestarsi come crediti d’imposta, esenzioni o riduzioni di aliquote per imprese che svolgano determinati investimenti o attività;
- finanziamenti agevolati, cioè prestiti concessi alle imprese a condizioni più favorevoli rispetto ai prestiti tradizionali. Possono includere tassi di interesse agevolati, periodi di rimborso prolungati o periodi di grazia in cui non è richiesto il rimborso del capitale;
- garanzie e fideiussioni pubbliche, che permettono alle imprese di accedere più facilmente a un finanziamento o di ottenere tassi più convenienti;
- contributi in conto interessi, che coprono gli interessi dovuti da un’impresa per un finanziamento.
Tutte queste categorie si trovano sia nei contributi nazionali sia in quelli europei, che spesso si sovrappongono. A seconda della tipologia, cambiano i contenuti del bando o regolamento che contiene le istruzioni per fare domanda e i requisiti per ottenere il beneficio. Condizioni, adempimenti e documenti necessari, limitazioni possono occupare diverse pagine: è bene leggerle tutte per evitare brutte sorprese e fare affidamento su agevolazioni che non si otterranno, o non si otterranno nella misura prevista.
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Esempi di opportunità attive
Per farti capire nella pratica cosa puoi ottenere dalla finanza agevolata, facciamo qualche esempio di opportunità attive al 2023.
Moltissime agevolazioni, oggi integrate nel PNRR, derivano dal Piano Industria 4.0:
- Credito d’imposta per investimenti in Beni Strumentali, che “ha l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi”;
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design, per “sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica”;
- Credito d’imposta Formazione 4.0, per “sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0”;
- Patent Box, una tassazione agevolata per le imprese che sostengono spese “in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli”;
- Smart&Start, un sistema di finanziamenti e contributi a fondo perduto per startup innovative;
- Horizon Europe EIC, il programma europeo di finanziamento e accelerazione di startup e PMI innovative.
L’elenco potrebbe continuare a lungo, spaziando dal livello locale a quello europeo. La maggior parte degli strumenti di finanza agevolata è indirizzata a realtà innovative, tecnologiche, sostenibili, giovanili e/o femminili, ad alta specializzazione.
Come sfruttare la finanza agevolata in modo efficace
Nel mare magnum di opportunità, il rischio di pescare nel mucchio di quelle che hanno più visibilità sui media o sono più facili da approcciare è alto. Così come il rischio di non comprendere appieno il contenuto di un bando.
Puntare a un’agevolazione che non è poi così utile per la propria impresa, o non lo è in quel momento, oppure trascurare le condizioni poste da un regolamento può essere un’enorme perdita di tempo e causare danni economici anche seri.
Stare dietro a tutte le opportunità, ai rispettivi requisiti, tempi, limiti, condizioni, adempimenti, eventuali sovrapposizioni, spese ammissibili e coperture richiede davvero molto tempo e attenzione. Per questo è necessario che ci sia una persona predisposta a restare aggiornata sulle novità della finanza agevolata e a tenere le fila del processo condiviso di verifica di fattibilità, di preparazione dei materiali, di presentazione della domanda e di attesa di riscontro. Un processo che coinvolge inevitabilmente diverse figure di un team.
Soprattutto per imprese giovani e con poca esperienza in materia di finanza agevolata, il tempo e lo sforzo necessari per fare quanto descritto possono superare i benefici previsti. È utile, allora, consultare periodicamente uno dei tanti database disponibili online (di solito a pagamento) che vengono aggiornati tempestivamente con le nuove opportunità di finanza alternativa man mano che escono. Un’alternativa ancora più strutturale è affidarsi alla consulenza di professionisti che si occupano proprio di analizzare i bisogni di una società, identificare gli strumenti agevolati più adatti e fattibili ma soprattutto davvero significativi, preparare tutti i documenti e gestire la domanda dalla presentazione all’ottenimento del finanziamento, con un affiancamento strategico, legale, finanziario. Un valido aiuto non solo per ottenere finanziamenti, ma anche per utilizzarli al meglio.
Il mix giusto per trovare fondi per una startup
La strutturazione di un piano organico e tempestivo di finanza agevolata per una startup è fondamentale anche per intrecciare questi strumenti con le altre fonti di finanziamento da cui una startup deve attingere. Una sola, come abbiamo già detto, non è sufficiente: per una crescita sostenuta e solida è necessario creare il mix giusto di fonti da cui raccogliere capitale.
Ecco allora che uno strumento di finanza agevolata può diventare un mezzo per ottenere il finanziamento di un progetto per ottenere un brevetto che a sua volta permetterà di ricevere altri finanziamenti; oppure per raggiungere i requisiti richiesti da un acceleratore di startup per accedere a un percorso; o ancora con la finanza agevolata si possono sostenere le spese di consulenza per il lancio di una campagna di crowdfunding con cui raccogliere altri finanziamenti, oppure viceversa una campagna di crowdfunding può essere la strada per ottenere la validazione e le metriche necessarie per accedere a un bando di finanza agevolata o per diventare appetibili per un investitore professionale o un fondo di investimento.
Le sinergie possono essere infinite e rendono evidente come la parte più difficile non sia trovare fondi per una startup, ma saperli usare in modo efficace: uno scopo che richiede competenza, esperienza e un’ottima visione d’insieme.
L’autore: Edoardo Segù, Villani&Partners e Growth Management Consulting